Guisgard fu portato via dai mercenari di Gufo Scarlatto.
Tornarono alla loro caserma ed il cavaliere fu condotto nelle prigioni, dove si trovavano altri uomini.
Erano perlopiù disertori che avevano tentato di lasciare la compagnia e prigionieri catturati in battaglia.
Qui Guisgard fu legato ad un palo di legno.
“Con te” disse Gufo al cavaliere “ho sbagliato sin dall'inizio... si, ho cercato di andare d'accordo, di farti essere uno dei miei, quando invece avrei dovuto usare la frusta... ma io non commetto mai due volte lo stesso errore... ora capirai che ogni mio ordine qui è legge... stanotte perderai ogni possibilità di tornare un uomo libero...”
Uno dei suoi, infatti, stava arroventando un ferro tra carboni roventi.
“Ora ti marchierò a sangue...” continuò Gufo “... si, imprimerò il segno infamante degli schiavi per sempre sulla tua pelle... e lo premerò così forte, da arrivare a marchiarti anche le carni...” prese allora il ferro dalle mani del suo soldato e si avvicinò a Guisgard.
Un altro di quei mercenari strappò la giubba del cavaliere, lasciandogli la schiena nuda.
Guisgard fissava il ferro rovente che si avvicinava sempre più alla sua pelle per segnarlo per sempre.
Ma proprio in quel momento si udì una devastante esplosione, che sembrò quasi lacerare le solide mura della caserma.
“Cosa accade?” Urlò Gufo.
“Un'esplosione, capo!” Rispose uno dei suoi.
I mercenari corsero allora fuori a vedere, lasciando un solo uomo di guardia ai prigionieri.
Ma approfittando della confusione, Guisgard, che aveva gambe e piedi liberi, con un calcio colpì alle spalle il mercenario di guardia, tramortendolo.
“Presto...” rivolgendosi poi ad uno dei prigionieri “... cerca nei suoi vestiti le chiavi per uscire di qui... ma prima col suo pugnale taglia le corde che mi tengono legato a questo palo!”
Un attimo dopo Guisgard era libero.
“Cosa facciamo?” Chiese uno di quei prigionieri. “Non sappiamo neanche cosa può essere successo là fuori...”
“Qualsiasi cosa sia successa” fece Guisgard “è per noi assai opportuna...”
“Cosa vuoi dire?”
“Che ora torneremo ad essere liberi...” fissando tutti loro il cavaliere “... andiamo e cerchiamo come uscire da questo posto!”