L'uomo fissò Altea, sorrise appena e poi tornò a suonare.
Stavolta però era una musica lenta, quasi un sottofondo.
“Forse non dovevate giungere qui...” disse su quelle note che scorrevano “... dovevate tenervi lontana da questo castello... ed anche da questa stanza, temo...” parlava con gli occhi chiusi, mentre le sue mani continuavano a scivolare sicure sui tasti dell'organo “... la maledizione...” mormorò “... è stata imposta per consentire a quell'essere grottesco di dimorare nel mio castello... ma oltre a dividerci questo maniero, dobbiamo spartirci anche il giorno e la notte... così, mentre lui dorme appena il Sole tramonta, io resto sveglio fino all'alba, per poi cadere addormentato quando il giorno comincia... allora lui si desta e resta sveglio fino al giungere di una nuova notte... e così sarà, fino alla morte di entrambi...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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