Annuii a madama Layl "Sì è lui.. grazie.. non temete, verrà spontaneamente..".
Restai ad ascoltarlo reprimendo a stento un risolino. Era un vero esibizionista, altroché.
"E così siete un cavaliere.." dissi, in un momento di silenzio, con lo sguardo fisso su di lui "Devo dire che non mi avevate dato affatto quest'impressione..." sorrisi, quasi stessi scherzando, non volevo turbare l'atmosfera ludica nella sala.
"La cavalleria, a quanto mi risulta, ha una sua etica, un suo codice di comportamento... un cavaliere non rifiuta di misurarsi con un suo simile ridendogli in faccia, non invalida un duello arrendendosi.. se non foste più che uno schiavo, qualcuno potrebbe offendersi.. mah, ma infondo.. un cavaliere non combatte per denaro.. così come non fugge, non si nasconde.. " sorrisi "Beh, anche se devo dire che capisco che sia difficile lasciare una compagnia tanto piacevole.." sorridendo alle ragazze "Ma temo che questa vostra vacanza sia durata anche troppo.." scossi la testa "Ah, mi dispiace, ma non so fare giri di parole poetici come i vostri, e temo di non avere tempo da perdere... dunque andrò dritta al sodo.. il reame corre un grave pericolo, e domattina partirà una spedizione per salvare Afravalone.. ma un nostro comune amico ha espressamente richiesto la vostra presenza... se voi non ci sarete, non solo si rifiuteranno di partire, ma metteranno a soqquadro l'intera città per trovarvi.." sorrisi "Io non credo che un cavaliere che ha giurato di difendere gli inermi possa tollerare che qualcuno patisca a causa sua.. ma so anche che nessuno fa niente per niente.. quindi vi propongo un patto.." i miei occhi erano fermi nei suoi "Dimostrate che non state mentendo per deliziare queste affascinanti fanciulle, che siete davvero un cavaliere a dispetto del vostro comportamento irrispettoso.. venite con noi, e io farò in modo di riscattare la vostra libertà.. anche se mi disgusta arricchire ulteriormente Gufo Scarlatto... ma trovo vergognoso che un cavaliere venga fatto schiavo...".
Sostenni il suo sguardo, decisa e fiera.
Avevo imparato ad ascoltare sempre e solo la mia testa e il mio cuore, senza curarmi del pensiero altrui. Forse ero stata troppo generosa con quell'uomo, infondo, anche lui mi aveva considerato una povera fanciulla indifesa. Anche lui aveva riso di me, esattamente come quei mercenari, e non c'era cosa che odiassi di più.
Ma era un cavaliere, se non stava mentendo, e mi era stato insegnato che un cavaliere è come un fratello, che sia amico o nemico, va rispettato e aiutato se è in difficoltà.
Le parole servono poco, l'esempio insegna mille volte di più. Non basta affermare di essere un cavaliere se non ci si comporta come tale.
E poi, l'idea di far infuriare Gufo Scarlatto mi divertiva non poco. Senza contare che non avevo tempo da perdere veramente, Karel stava morendo, il re prigioniero, eppure la città si era fermata per cercare questo schiavo.
Nulla avviene per caso, magari riuscirà dove gli altri fallirebbero. Almeno, me lo augurai vivamente.
"Allora, sir.. cosa rispondete?" chiesi, impaziente.
|