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Vecchio 20-02-2014, 02.16.56   #846
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Quadro VII: la Città della Gioia


“<<Questo l'ho già passato,>> si lamenta con il suo cuore.
<<E' vero, l'hai vissuto,>> risponde il cuore. <<Ma non l'hai mai superato.>>
Il guerriero allora comprende che il ripetersi delle esperienze ha un'unica finalità: insegnargli quello che non vuole apprendere.”

(Paulo Coelho, Manuale del guerriero della luce)



Layl sorrise a quelle parole di Clio.
“Le mie ragazze” disse “non sono certo delle sprovvedute, anzi... e sono sicura che sanno di certo badare ai loro interessi ed ai miei, naturalmente... quanto al fuggiasco che cercate, capitano... vedete, qui non usiamo chiedere i loro nomi ai nostri clienti... per il resto, la descrizione che fate di lui è molto vaga... e comunque la prima regola che insegno alle mie ragazze è quella di non guardare mai troppo a lungo un cliente in faccia... questo aiuta ad essere professionali... gli occhi di un uomo, il suo sorriso, beh, possono essere pericolosi... e chi fa il nostro mestiere non può correre rischi...” guardò la ragazza e poi tutti i suoi soldati “... l'unica cosa che posso fare per voi è condurvi dove ora sono alcune delle mie ragazze... ma voglio la vostra parola che nessuno sarà costretto a seguirvi con la forza e contro la sua volontà... e so che rispetterete questa mia richiesta... dopotutto siete una donna come lo siamo io e le mie ragazze... prego, seguitemi...” e condusse i militari attraverso un piccolo corridoio, dal quale si accedeva a delle scale.
Da qui scesero in una piccola tavernetta, dove un camino acceso scaldava l'ambiente.
E si udivano risate e voci sovrapposte.
Infatti attorno ad un tavolo c'erano diverse ragazze dall'aria molto allegra.
In piedi, ad osservare divertiti quella scena, vi erano anche alcuni dei clienti della casa, oltre a qualche servitore di madama Layl.
“Ed io chi sono, sir Guisgard?” Chiese una delle ragazze.
“Beh...” fece lui che era seduto in mezzo a tutte loro “... i tuoi occhi da cerbiatta, i capelli chiari e la tua pelle bianca mi fanno pensare ad una bellezza pulita, acqua e sapone... direi dunque che tu potresti essere Arianna di Cnosso!”
“Era una principessa, vero?”
“Altrochè!” Esclamò Guisgard. “E sposò un dio!”
“Sentito?” Fece lei. “Un dio! Ah, finalmente un vero amante!”
“Già...” annuì un'altra di quelle ragazze “... l'unico allora che non sfiniresti!” E tutte risero.
“Ed io, sir Guisgard?” Un'altra ragazza.
“Vediamo...” fissandola lui, come l'artista in cerca di ispirazione “... capelli biondi... raccolti in due lunghe trecce... gote rosse, occhi luminosi... si, tu saresti perfetta nei panni d'Isotta la bionda!”
“Era anche lei una principessa?”
“Era una regina!” Rispose lui.
“Ed aveva un principe azzurro?”
“Eh, bellezza...” sorridendo Guisgard “... nessun principe azzurro, credimi, poteva reggere il confronto col suo Tristano!”
“Fortunata allora!” Esclamò qualcuna delle ragazze.
“Diteci, sir...” avvicinandosi a lui un'altra “... si vede che voi vi intendete di donne... come sono quelle dei paesi stranieri?”
“Si, rivelatecelo!” Chiesero in coro le ragazze.
“Beh...” portandosi le mani dietro la nuca lui “... vi dirò... ho notato che il clima influisce sulla loro indole...”
“Davvero?” Domandò una ragazza.
“Certo, piccola...” facendo l'occhiolino lui “... per esempio... le donne delle isole del Sud, essendo baciate costantemente dal Sole ed avendo la salsedine spesso sulla pelle, tendono a vivere con passionalità ogni emozione... sono appassionate, capricciose, lunatiche, gelose e possessive, capaci di grandi slanci e travolgente trasporto, come le eroine di Plauto o di Petronio... vi sono poi quelle che vivono nei nobili ducati e nelle aristocratiche contee ... sempre a contatto con artisti e mercanti... sono donne particolari, spesso disilluse, convinte che l'amore sia solo racchiuso nello splendore dei quadri o nelle rime dei poeti e i loro mariti le circondano così di libri ed opere d'arte... eh, però sono le più affascinanti da corteggiare... diciamo che sono meravigliosi fiori che aspettano solo di essere colti... ricordano le protagoniste dei romanzi cortesi, come Ginevra, Enide, Isotta... vi sono poi quelle che abitano gli sterminati territori imperiali... donne fredde come il rigido clima teutonico che le circonda... sono un po' celtiche, un po' germaniche e benchè il loro lignaggio oggi le abbia rese accomodanti ed indulgenti, nel loro animo conservano un po' di quel sano ardore goto, longobardo... e se un uomo sa risvegliarlo, se sa accenderlo, beh, può davvero scoprire l'indomito fuoco che queste donne si portano dentro... e voi capite cosa intendo, vero?” Guardando alcuni uomini che ascoltavano divertiti.
“Altrochè, amico mio!” Esclamò uno di quelli.
“Parlate per noi tutti, cavaliere!” Fece un altro.
“Insomma ne avete conosciute di donne, sir...” sussurrò una delle ragazze.
“Eh, mia cara...” fissandola Guisgard, per poi prendere la sua mano e sfiorarla con un bacio “... ma nessuna, credimi, aveva occhi luminosi come i tuoi...”
“Non mi fiderei mai di uno come voi...” sorridendo lei “... parlate troppo bene...”
Lui le fece l'occhiolino.
“Credo sia quello il vostro uomo...” fece Layl, indicando Guisgard a Clio ed ai suoi soldati “... ricordatevi però l'impegno che vi ho chiesto, capitano...” aggiunse fissando il Capitano della Guardia Reale.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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