Discussione: Enigmi a Camelot
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Vecchio 19-02-2014, 01.32.17   #1638
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Excalibur, Durlindana, Cortana, sono alcune delle spade leggendarie che grandi guerrieri hanno posseduto.
Armi straordinarie, capaci di donare forza ed invulnerabilità a coloro che le brandivano.
Come anche la sublime Ama no Marakuro, la divina spada della mitologia giapponese.
Eppure, queste favolose armi, cantate nei secoli per le loro imprese, sono nulla a confronto con la spada più potente mai concepita.
Alcuni la chiamano la Celeste, poiché la sua fattura non è di questo mondo.
Altri si riferiscono ad essa come l'Ammazzademoni, perchè è l'unica arma umana capace di scacciare gli spiriti malvagi.
Altri ancora la definiscono la Gioiosa, in quanto è destinata, secondo le profezie, a spezzare il terribile incanto conosciuto come la Gioia dei Taddei.
Stiamo parlando della leggendaria Parusia, la meravigliosa spada dei nobili Taddei.
Molti miti circolano attorno alle origini di questa favolosa ed inconcepibile arma.
I più antichi la fanno addirittura risalire al divino corredo di colui che fu il primo fra gli Angeli di Dio, Lucifero.
E in seguito alla devastante battaglia tra gli Angeli buoni da un lato e quelli ribelli, insieme a coloro che erano rimasti neutrali, dall'altro la spada, sottratta a Lucifero dall'Arcangelo Michele, cadde sulla Terra, dividendosi in due parti, chiamate rispettivamente la Bianca e la Nera.
Questo a causa del colore di ciascuna delle due lame (che simboleggiano il Bene ed il male), che incastonate su due differenti else possono poi essere utilizzate come spade distinte.
L'unione della Bianca e della Nera genera Parusia.
Una versione meno mistica, ma comunque romanzata, vuole la nascita di questa superba arma grazie all'artificio di un fabbro abilissimo, il cui nome è rimasto ignoto e che la leggenda chiama con l'appellativo di Maestro della Spada.
Questo fabbro, secondo la tradizione, ebbe la visione di due Angeli che impugnavano due spade, una bianca ed una nera.
Uno esprimeva i giudizi e l'altro impartiva le sentenze.
Alla fine del giudizio i due Angeli univano, fondendole, le due spade in un'unica arma.
Da questo sogno, da questa visione, il fabbro trovò l'ispirazione per forgiare Parusia.
E per evitare che qualcuno d'indegno s'impossessasse della spada, la rinchiuse in sarcofago bloccato da un impenetrabile arcano.
Molti allora raggiunsero la Chiesa della Scafata, così chiamata perchè si poteva raggiungere solo con una barca, dove era custodito il sarcofago con Parusia, per tentare di risolvere l'enigma e possedere la spada.
Ma tutti fallirono.
Ma un giorno un cavaliere, deciso a liberare le sue terre dai demoni che vi commettevano gravissimi reati contro il Cielo, partì alla ricerca di Parusia.
Raggiunse così la Chiesa della Scafata con una piccola imbarcazione e trovò il sarcofago in cui era custodita la straordinaria spada.
Lesse allora l'enigma impresso sul sepolcro, che così recitava:

“Qual'è quella cosa che si vede una volta nella mattinata, due nel pomeriggio e mai invece nella sera?”

Il cavaliere pronunciò così la sua risposta ed il sarcofago, finalmente, spezzando le catene che lo tenevano chiuso, si aprì, mostrando all'eroe la meravigliosa spada.
Quel cavaliere era Taddeo de' Taddei che da quel giorno ricevette il Divino Diritto, insieme a tutti i suoi discendenti, di impugnare Parusia.
Anche se, come canta il mito, colui che più rese grande il suo nome con Parusia fu Ardea de' Taddei.

E voi, dame e cavalieri di Camelot, riuscite a risolvere l'arcano?
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