Il nano condusse così Eilonwy in una vasta sala, fatta di marmi policromi, che richiamavano bagliori e riflessi di grande splendore.
Inoltre quell'ambiente era arredato con i mobili più belli, degni di una reggia.
Di solido e lucente ebano, apparivano impreziositi con intarsi d'oro e d'avorio.
Lampade tempestate di pietre preziose ardevano accanto ad un cammino al cui interno aveva da poco smesso di bruciare un robusto pezzo di legno.
Alle pareti poi vi erano quadri che raffiguravano scene di caccia, pastorali e bucoliche.
E proprio accanto al camino, addormentata su di un seggio foderato di velluto e ciniglia, vi era una bambina.
La stessa che Eilonwy aveva visto nella foresta.
Il nano allora mostrò un lieve inchino ed uscì.
La bambina, lesta, aprì gli occhi e vedendo la ragazza subito la salutò con un luminoso sorriso.
“Salute a te, amica mia...” disse ad Eilonwy “... sono felice di vederti qui... dimmi, vuoi giocare un po' con me stamani?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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