Il tono del Gufo Scarlatto divenne incalzante e incline al duello. Pronunciò parole che non dovevan mai esser dette in mia presenza, soprattutto quando nel mio animo entrano in equilibrio il mio dovere da cavaliere e la maledizione che lo attanaglia.
Un manto di ombre e mi ritrovai' faccia a faccia con colui che aveva enunciato il patto.....Le fattezze di Reienhaearth si rivelarono:
"Gufo Scarlatto......hai un gran coraggio nell'affermare che il mio portatore non è uomo da rispettare un patto. Lui è il Mietitore. L'accordo che hai fatto con lui......implicava che il suo intervento vi sarà dato.....quando ingaggerete battaglia. Appena i tamburi suoneranno le ultime ore della quiete prima della tempesta. Sarà al vostro fianco. "
"Non osar sfidare gli esseri sovrannaturali......mortale".
Nella locanda adibita a caserma......il tempo sembrava essersi fermato. L'aura che il corpo di Parsifal emanava, non presagiva nulla di buono. Il potenziale che andava sprigionando.....era quasi impossibile non temerlo, costui, veramente non è umano......
Non volevo ingaggiare un combattimento con un mio compagno di ventura, pian piano mi voltai' e tornai' verso il mio cavallo. Dovevo entrare in qualche biblioteca o nella Cattedrale della Capitale......forse, tra i sacri testi, i mosaici e rosoni avrei' potuto trovar qualche messaggio. Usci' dalla "caserma" e mi incamminai' verso "Il Campanile della Caduta"......o meglio, l'arcano XVI