Quei volti.
I volti degli abitanti del villaggio.
Erano proprio i loro volti.
Alcuni si lamentavano e si disperavano, quasi grugnendo per il dolore.
I loro corpi erano avvolti da fiamme e gli aguzzini li spingevano in profondità.
Altri ancora, poi, avevano i volti incerti e sofferenti, in pose timorose e pietose, come se pregassero.
Altri invece erano sereni, felici ed i loro volti apparivano come in una continua Estasi Gioiosa.
Ma fu un attimo.
Un attimo durante il quale Elisabeth vide i volti degli abitanti del villaggio raffigurati sugli affreschi delle navate, dove erano rappresentati i tre mondi dell'Aldilà: l'Inferno, il Purgatorio e il Paradiso.
La chiesa era in realtà vuota, fatta eccezione per Fra' Favelius e Fra' Severius che pregavano davanti all'altare.
E quando i due religiosi terminarono le loro orazioni, vedendo Elisabeth e Daizer, li raggiunsero.
“Sta accadendo qualcosa di strano qui...” disse Daizer ai due monaci.
“Perchè mai?” Chiese Fra' Favelius.
“Il villaggio sembra deserto...” rispose il contrabbandiere “... le case e le strade appaiono vuote, come se tutti fossero andati via all'improvviso... voi avete visto qualcuno giungere in chiesa?”
“No...” scuotendo il capo il monaco “... nessuno è entrato in chiesa da stamani...”
“E ora che ci penso” fece Fra' Severius “la campana non ha mai suonato oggi...”
“Si, è vero...” annuendo pensieroso Fra' Favelius.
Ma proprio in quel momento la campana suonò.
Dai vetri delle navate si poteva vedere che era ormai sera.
Le porte della chiesa allora si aprirono e qualcuno vi entrò.
Erano gli abitanti del villaggio, giunti per la messa serale.
Infatti sull'altare apparve un sacerdote pronto alla santa Celebrazione Eucaristica.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|