Altea, così, prese uno dei cavalli della carrozza e cominciò a seguire i cacciatori.
Pioveva a scrosci intensi ed il buio regnava ovunque in quella foresta.
In breve quei cacciatori sembrarono dissolversi nel nulla.
L'avventuriera allora si ritrovò tutta sola nel cuore di quel luogo reso cupo e selvaggio dalle tenebre circostanti.
Il suo cavallo continuava con passi pesanti, con gli zoccoli che quasi affondavano nel terreno reso fangoso dall'incessante pioggia che cadeva inclemente su quel luogo.
Ad un tratto Altea avvertì un rumore metallico e poi il disperato nitrito del suo cavallo.
Questo si imbizzarrì e cominciò a scalciare, facendo cadere a terra colei che lo montava.
E nel cadere a terra Altea batté violentemente sul terreno, perdendo i sensi.
Si svegliò quando ormai il giorno aveva dissolto le tenebre della notte precedente.
Si accorse del corpo senza vita del suo cavallo.
Aveva una zampa ancora bloccata in una tagliola.
Ma non era morto per questo.
Qualcuno lo aveva colpito al capo con un colpo secco.
La donna udì allora dei rumori dietro di lei.
Si voltò e vide due uomini abbigliati come comunemente si vestono i villani.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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