Mi mancò il fiato, le sue mani sulle mie spalle, sulle mie braccia, quella stretta inaspettata che mi avvolse.
Era così vicino, potevo sentire il suo profumo ricercato, il battito del suo cuore.
Quasi non mi accorsi del responso oracolare, le sue parole rimbombavano nella mia testa.
Possibile che cambiasse così velocemente? Davvero aveva detto di essere geloso, di cosa.. della mia vita?
Quando la donna se ne andò, lasciandomi un’inquietudine, mi voltai verso di lui, immergendomi nei suoi splendidi occhi verdi.
“Non dovete scusarvi, altezza.. non sapete quante volte ho dovuto sopportare questi discorsi..” esitai “..avevo solo sperato che voi… soltanto voi.. foste in grado di capire..” sorrisi “..è vero, amo la mia vita.. ma questo non significa che non possa provare sentimenti.. semmai è il contrario… sono gli uomini che non riescono a vedere la donna attraverso l’uniforme, io so bene chi sono… credevo che solo i vostri occhi ne fossero stati capaci..” scossi la testa “..ma se è questa la donna che vedete, con questo scomodissimo abito, allora mi sbagliavo..” sorrisi, avvicinandomi a lui di un passo “..ed è strano perché io trovo che, questa spada, per quanto bellissima.. davvero non vi si addica” mi avvicinai ancora e senza staccare gli occhi dai suoi gli slacciai la mia cintura, per poi cingerla, insieme alla preziosa spada, attorno ai miei fianchi.
Ora l’equilibrio era di nuovo stabile.
Lo guardai con un largo sorriso: quello era l’uomo per cui avrei dato la vita, l’uomo che avrei protetto ad ogni costo, era diverso da me, eppure era l’unico che riuscisse a farmi vibrare l’anima.
Infondo, pensai, non c’è pace senza guerra.
“Qui sarete al sicuro..” dissi poi, cercando di pensare a cose pratiche “Vi manderò le vostre guardie, con abiti civili per non dare nell’occhio, immagino che anche i vostri ospiti capiranno che la vostra sicurezza è importante, fatemi sapere se avete bisogno di qualcosa, abiti, libri, la vostra tela.. solo le guardie conosceranno la vostra nuova dimora, nessun altro.. questi erano i patti..” sorrisi “io devo tornare in caserma, mi stanno aspettando.. tornerò a farvi visita, naturalmente, e vi scorterò in senato quando e se vi chiameranno, o anche in pubblico se desiderate mostrarvi alla gente.. infondo, per queste brave persone siamo solo due fidanzati, non possiamo certo dormire sotto lo stesso tetto..." Scherzai.
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