“Oh...” disse meravigliato il nonno di Juama a Tara “... davvero siete giunta qui solo per quel nostro fiore?” Sorrise. “Beh, questo mi rende pieno di gioia nel saperlo... oggi la gente non è più attenta ai fiori... forse neanche li ama più... servono per fare tappezzeria nelle corti e nelle sale nobiliari... qualcuno si illude di poterne serbare la bellezza chiudendoli rinsecchiti fra le pagine di qualche libro, ma non è così...” annuì “... si, vidi quel fiore in gioventù... ne restai colpito, ma ho sempre fallito ogni volta nel vano tentativo di vederlo sbocciare nel mio giardino... fino a quando, attraversando un giorno un piccolo borgo di minatori, qualcuno mi narrò di un Fiore magico, capace di esaudire ogni desiderio e dunque rendere felice chiunque lo possedesse... chiesi a quei minatori dove si trovasse tale meraviglia e loro mi indirizzarono sulla cima di un monte... infatti quel Fiore era sorto fra le rocce... così, animato dal mio desiderio di vederlo, scalai la montagna e raggiunsi la vetta... qui però non vidi quel Fiore... ma trovai un uomo che per sua generosità decise di descrivermelo... e allora accadde qualcosa di strano... dopo il racconto di quell'uomo io dimenticai le fattezze del fiore visto in gioventù e che tanto mi aveva ossessionato... rammentavo infatti solo quello descrittomi dall'uomo... e così nella mia mente il fiore visto in giovinezza divenne tutt'uno con il Fiore narratomi su quella montagna... tornato poi a casa tentai ancora una volta di coltivarlo nel mio giardino, stavolta con l'immagine in testa del Fiore descrittomi da quell'uomo sulla montagna... e pochi giorni fa, finalmente, sbocciò nel nostro verziere...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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