Clio, così, seguendo l'idea del principe Karen, si recò da messer Pelon, il sarto personale di suo padre. Pelon serviva la famiglia del capitano, come era comunemente ancora chiamato il padre della ragazza, da quasi due generazioni.
Oltre ad essere abilissimo, l'uomo godeva della totale fiducia non solo del capitano, ma anche di tutti i membri della sua famiglia.
Pelon procurò abiti adatti all'incarico di Clio.
“In verità” disse alla ragazza “sono piacevolmente sorpreso da questa vostra richiesta, capitano. Voglio dire... solitamente fornisco alla vostra persona abiti militari ufficiali per tutte le occasioni. Oggi però mi avete chiesto un vestito femminile. Posso dunque rivelarvi che ciò mi rallegra non poco. Ah, non abbiatene a male. Sono un vecchio curioso, lo ammetto. Ma cucio abiti da una vita e talvolta ho vestito dame bellissime. Un po' mi seccava non potervi mai vedere con un abito adatto alla vostra femminilità. Questo è semplice, ma delicato, elegante e sobrio. Lo indosserete con naturalezza e senza alcun imbarazzo, credetemi. I colori sono pastello per mettere in evidenza il chiarore dei vostri capelli e lo splendore dei vostri occhi. Il perlato della vostra carnagione, poi, si legherà meravigliosamente, come un velo trasparente sul tessuto raso, con il ciniglia di questo abito.” Le sorrise, consegnandole quell'abito.
Ora era pronta per giungere all'appuntamento stabilito con Karel, presso una cappellina all'angolo del Convento del Sacro Cuore.
Un luogo dove raramente i militari passavano durante il giorno.