Parsifal così, ripresa la forma di Reienhearth, lasciò la compagnia dei Gufi e cavalcò in quello spettrale e desolato scenario.
Si ritrovò, infine, in uno strano scenario, quasi incantato.
Era davanti ad un piccolo stagno dalle acque verdastre e fumanti.
Udì allora delle voci confuse.
Poi dei vaghi suoni.
Sempre più vicini.
All'improvviso davanti a lui si mostrò un piccolo corteo.
Davanti procedevano dei monaci intenti a recitare i Divini Misteri del Santo Rosario.
In ultimo, a chiudere il corteo, vi erano dei suonatori di tamburi, che intonavano mesti colpi.
Nel mezzo di quella processione, su di un piccolo carro, vi era una bara vuota.
Ad un tratto una bambina emerse dalla vegetazione circostante.
“In quella bara” disse a Parsifal “ci sarà colui che perderà il duello tra te ed il tuo nemico, cavaliere...” per poi svanire.
Anche il corteo uscì dalla vista di Parsifal.
Poi il battito d'ali di Alanius fece come destare il cavaliere.
“Parsifal...” posandosi il falco sul suo braccio “... cos'hai visto?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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