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Vecchio 15-01-2014, 00.40.56   #421
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Quelle parole di Guisgard scossero i suoi compagni.
Lui allora fece loro cenno di seguirlo e si avviò verso quel misterioso castello.
Oltre alberi alti e robusti e irti spuntoni di roccia si elevava il maniero, che pareva quasi imprigionato in quella rupe forgiata tra pietre dentate.
Il paesaggio appariva come in balia di un qualche misterioso incanto, poiché il cielo e la terra sembravano ombreggiare sotto una medesima ed innaturale luce crepuscolare.
Non c'era vento, né pioggia, eppure le alte e dense nuvole, come un mare inquieto, gonfiandosi e rincorrendosi avevano tutto quello scenario in loro potere.
La nebbia, che fino a poco prima avvolgeva il sentiero battuto dai cavalieri, ora pareva essersi dissolta nel cupo silenzio circostante.
Alla fine Guisgard ed i suoi arrivarono davanti ad un gigantesco portone che dava accesso alla monumentale struttura fortificata.
“Guardate il portone...” disse Cossen “... è enorme... potrebbe starci sotto un palazzo di almeno due piani...”
“Chi ha mai potuto costruire un simile varco?” Meravigliato Emmas. “Non di certo uomini comuni...”
“Nell'antica Roma” fece Guisgard, con tono vagamente ironico “sul Palatino l'imperatore Domiziano aveva fatto costruire un palazzo con degli interni giganteschi... e solo perchè la gente, visitandoli, la ritenesse la dimora di un dio... egli infatti amava farsi chiamare signore e dio.”
“Vuoi dire che qui vive un imperatore dell'antica Roma?” Sarcastico Cossen.
“No, ma magari qualcuno dotato della medesima megalomania.” Ridendo di gusto Guisgard. “Avanti, bussiamo e vediamo chi verrà ad aprirci.”
“Non so, ma non ho molta voglia di scoprirlo...” scuotendo il capo Emmas.
“Invece io sono alquanto impaziente.” Replicò Guisgard, per poi avvicinarsi al portone e bussare sul pesante legno con l'elsa della sua spada.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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