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Vecchio 13-01-2014, 00.50.34   #389
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Guisgard fissò il direttore ed i secondini che sghignazzavano. “Non mi lasciate molta scelta, vedo...” disse il pilota.
“Deve vedere tutto questo” fece il direttore “come una dimostrazione dell'ammirazione che noi abbiamo per lei. Dico davvero.”
“Già, immagino...” a detti stretti Guisgard “... e cosa dovrei fare in quel cavolo di videogioco?”
“Nulla di particolare...” ridendo il direttore “... il gioco in tutto durerà tredici ore, se lei sarà in grado di attraversare tutti i livelli disponibili, naturalmente... noi non le chiediamo nulla di che... deve solo restare vivo per tutto il tempo di gioco... solo così la dimostrazione potrà dirsi riuscita.”
“E se malauguratamente non dovessi riuscirci?”
“Beh...” mormorò il direttore “... allora tutto sarà stato inutile e la cosa la definirei alquanto spiacevole... soprattutto per lei... ma sono un uomo positivo e non amo fare cattivi pronostici... dopotutto lei è un individuo non comune... quindi siamo tutti fiduciosi che questa dimostrazione pubblicitaria, chiamiamola così, andrà per il meglio.”
“Allora cominciamo subito questa farsa...” con stizza Guisgard “... prima iniziamo, prima finiamo...”
“In bocca al lupo, signor Guisgard...” guardandolo negli occhi il direttore.
Allora i secondini portarono il detenuto in una stanza vicina, dove una donna lo stava aspettando.
Fece segno ai secondini di farlo sedere su una poltrona avveniristica.
“Piacere di conoscerla, signor Guisgard...” fece lei, mentre sistemava i vari parametri sul display della futuristica poltrona “... sono un'appassionata di auto sportive... so di cosa è capace in pista e sono certa che lei saprà farsi valere anche nel nostro gdr... buona fortuna...” sospirò avvicinandosi al volto di lui, per poi infilargli in bocca una pillola verde e baciarlo, fino a quando tutto cominciò a girare attorno a lui...


“Col cuore da leone, di fama e onor si bramato,
in sella al mio destrier mi son sempre avventurato!
Nell'incantato suo maniero, di Tramanto re di mostri,
contro lui la Sorte d'esser cavalier vuol che dimostri!”

Così cantava l'allegra e valente compagnia di cavalieri erranti.
“Guisgard...” rivolgendosi uno di loro a colui che era alla testa della brigata “... ma esiste davvero questa tua fantomatica terra promessa?”
“Eh, Cossen, mio sagace e di poca fede compagno.” Esclamò Guisgard. “Sygma è tanto vera quanto invero lo siamo qui noi tutti.”
“Allora” replicò ridendo Cossen “potrà raggiungersi forse solo partendo all'alba, in sella naturalmente ad un ippogrifo catturato in riva a qualche lago incantato!”
“Rassegnati, amico mio...” fissandolo Guisgard “... troveremo Sygma anche dovendo percorrere infinite leghe fino alla fine del mondo.”
“E ci siamo già...” intervenne un altro della compagnia “... forse siamo già alla fine del mondo...”
“Forse, Mein...” guardandosi intorno Guisgard “... forse hai ragione... questa sembra davvero la valle della morte, scavata dal diavolo in persona quando precipitò dai Cieli...”
Erano infatti giunti in una vallata tutta circondata da alti e desolati monti, simili ad innaturali picchi di roccia, eretti forse col folle e blasfemo desiderio di raggiungere i Cieli.
Le pietre di questo territorio apparivano nere e le alte nubi sembravano donare alle acque, che sulle rocce scorrevano, un colore scurissimo, come se fossero alimentate da sorgenti di sangue e pece.
“Guisgard...” chiamò un altro ancora del gruppo “... parlami ancora di Sygma... almeno avremo uno slancio per proseguire in questa nostra ricerca...”
“Lo farò di certo, Hands...” sorridendogli Guisgard, per poi prendere la sua ocarina.
“Davvero” ancora un altro di loro “nelle sue terre scorrono latte e miele?”
“Certo, Slhas...” annuì Guisgard “... e non solo... verdi e floridi uliveti producono olio purissimo e prezioso... come robuste viti offrono un gentile e cortese vino che non ha eguali...” suonando la sua ocarina.
“E le donne?” Un altro dei suoi compagni. “Vi sono donne belle a Sygma?”
“Emmas, vi sono donne così belle” spiegò il capogruppo “che gli artisti le usano come modelle per dipingere e dare un volto a Venere e alla Primavera stessa...” sorrise ai suoi “... amici miei, a Sygma vi è tutto affinchè un uomo possa vivere felice.”
“Però” osservò Cossen “forse i nostri cuori possono trovare ideale nutrimento nelle tue appassionate descrizioni, amico mio... ma i nostri cavalli sono stanchi e devono riposare...”
“E tutti noi” sbottò Emmas “abbiamo lo stomaco vuoto come un otre colmo di vento...”
Ad un tratto udirono il verso di un maialino.
“Avete sentito?” Ridendo Hands. “Questa si che è dolce musica per le mie orecchie!” E galoppò verso quel maialino, seguito da molti dei suoi compagni.
“Tanti valorosi cavalieri” sorridendo Guisgard “contro un piccolo maialino... cavalleria vergognati!” E li raggiunse col resto della brigata.
I cavalieri arrivarono così davanti ad una piccola casa, dove vi era un contadino con i suoi animali.
“Abbiate pietà, signori...” gettandosi a terra questi “... non fatemi del male... non ho molto da darvi... ecco tutto ciò che ho...” indicando la sua casa “... prendetelo e lasciatemi in pace...”
“Ci hai forse presi per dei predoni, villano?” Risentito Cossen.
“Non vi manda forse lui?” Fissandolo il contadino.
“Lui chi?” Chiese Cossen.
“Allora perdonatemi...” mormorò il contadino “... fate finta di non aver udito nulla...”
“Fare finta di nulla?” Ripetè Cossen. “Ora ti insegno io come ci si comporta davanti a dei cavalieri!”
“Aspetta, Cossen...” fermandolo Guisgard, per poi avvicinarsi al contadino “... cos'è che ti spaventa tanto?”
“Nulla, milord...”
“Menti.” Guardandolo Guisgard.
“Nulla, milord...” tremando il villano.
“Indicaci allora dove poter far riposare i nostri cavalli.”
“Non vi è posto per voi qui, milord...” balbettò il contadino “... andatevene da queste terre e che Iddio vi risparmi...”
“Sembra una minaccia!” Esclamò Emmas.
“Vi indicherò io dove far riposare i vostri cavalli, cavalieri...” uscendo dalla casa una donna “... mio marito è uno sciocco, non dategli retta...” indicando il contadino “... io vi dirò dove andare... vedete quella boscaglia? Ebbene, oltre troverete un castello... chiedete ospitalità là e vi sarà data...”
Il contadino guardò sua moglie quasi incredulo.
“E sia...” annuì Guisgard “... grazie, signora...” e chiamò a sé i suoi compagni di viaggio, mentre un cupo senso di angoscia sembrava scendere su tutti loro.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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