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Vecchio 09-01-2014, 02.14.54   #340
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Quadro III: Odissea videoludica


“Il guerriero allora comprende che il ripetersi delle esperienze ha un'unica finalità: insegnargli quello che non vuole apprendere.”

(Paulo Coelho, Manuale del guerriero della luce)


Guisgard fu così condotto dal direttore del carcere.
“Signor Guisgard...” disse questi, accogliendolo con entusiasmo nel suo ufficio “... che onore... l'uomo più veloce del mondo...” sorridendo “... mi creda, è davvero straordinario averla qui... ma si accomodi, la prego...”
Guisgard si sedette, continuando a fissarlo per capire cosa celasse tutta quella storia.
“Lei non mi crederà” continuò il direttore “ma io ricordo a memoria tutte le sue vittorie... anche le Pole Position e persino i record che ha fissato nei vari circuiti... lei è un fenomeno!”
“La ringrazio.” Sorridendo Guisgard. “Vedo che qui prendete molto sul serio la Formula 1... anche i suoi detenuti.”
“Ma perchè lei è un asso, un campione, amico mio!” Ridendo il direttore.
Il pilota annuì con un altro sorriso, stavolta di circostanza.
“Rammento una sua frase dopo le qualifiche...” fece il direttore “... dov'era? In Germania mi pare... si, quella sua frase dopo che un giornalista le aveva chiesto del suo rivale classificatosi molto più indietro... e lei rispose... non guardo mai indietro, ma davanti e davanti a me c'è solo il vento!” Rise di nuovo. “Fantastico! Da quel momento fu soprannominato Il Figlio del Vento!”
“In verità” fece Guisgard “già da prima.”
“Lei non lo sa” dandogli una pacca sulla spalla il direttore “ma io ho dovuto penare un bel po' per averla qui. Ho dovuto tirar giù un bel po' di pezzi grossi dalle loro poltrone.”
“Lusingato da tanto interesse.”
“Lei è proprio come la immaginavo, sa?” Guardandolo il direttore. “Del resto per fare la professione che fa lei, signor Guisgard, bisogna essere così, immagino... schivi, freddi, probabilmente cinici...” annuì divertito “... dopotutto non molti riuscirebbero a fare le cose che fa lei in pista.”
“Signor direttore...” disse il pilota “... davvero, io ho piacere del suo entusiasmo, ma voglio essere chiaro... se qui nel penitenziario organizzate corse fra detenuti, beh, vi avverto... a me non frega nulla... sono mesi che non scendo in pista...”
“Oh, signor Guisgard...” ridendo ancora il direttore “... da un uomo come lei non mi aspettavo tanta ingenuità...” scosse il capo “... non sa che simili corse sarebbero vietate dalla legge?”
“Quindi il suo è solo un benvenuto da appassionato di corse, giusto?”
“Giustissimo!” Esclamò il direttore. “Del resto non sempre si ha l'onore di avere una celebrità come lei in un posto come questo.”
“Ne ho piacere.”
“Signor Guisgard...” guardandolo negli occhi il direttore “... lei è un uomo fuori dal comune... un uomo con abilità straordinarie... è l'idolo di milioni di appassionati, che vorrebbero emularla in ogni modo possibile... basta la sua faccia su un qualsiasi prodotto, dai dolci, ai giocattoli, ai videogiochi, per farne vendere milioni di pezzi...”
“Vuole farmi pubblicizzare qualche manufatto prodotto dai suoi detenuti?” Sarcastico Guisgard.
“Eh, amico mio...” rallegrato il direttore “... lei è una forza... ma in un certo senso ha indovinato...”
“Davvero?”
“Già...” annuendo il direttore “... si tratta di un progetto che va oltre il semplice interesse commerciale... lei conosce il romanzo I Pilastri di Afravalone?”
“Si, ne ho sentito parlare...” rispose il pilota “... una di quelle tante sciocchezze che oggi vanno così in voga... cavolate dove si mettono insieme in modo improbabile personaggi come Gesù e Maria Maddalena e si descrivono complotti assurdi dove la Chiesa mira ad assoggettare il mondo, un po' come gli alieni fanno nei cartoni animati giapponesi...”
“Lei è molto sagace, amico mio...”
“Faccio del mio meglio.”
“I Pilastri di Afravalone è in realtà un best seller che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo...” spiegò il direttore “... e come tale è capace di muovere miliardi... e da esso ne hanno tratto un videogioco...”
“Mi faccia indovinare...” mormorò Guisgard “... uno di quelli in cui un commando, invece di far fuori qualche leader mediorientale, deve entrare in Vaticano ed accoppare il Papa, giusto?”
“Lei è davvero spiritoso...” accennando un sorriso il direttore “... quel videogioco è qualcosa di rivoluzionario... qualcosa che cambierà per sempre il modo di vivere la propria esistenza... un qualcosa che forse per un uomo come lei è impossibile da comprendere...”
“Ma se un minuto fa mi ha dato del superuomo...” ironico Guisgard.
“Arriverò subito al dunque...”
“Mi lasci indovinare...” derisorio il pilota “... lei non è un mio fan?”
“La linea pubblicitaria che vuole diffondere quel videogioco” chiarì il direttore “mira ad utilizzare grandi personaggi, come gli attori, le rock star e i campioni dello sport... ed io voglio vendere il suo volto a quel videogioco... in pratica lei parteciperà a quel gioco, aumentandone così la popolarità... e i suoi ammiratori correranno in massa per poter entrare in quel mondo virtuale...”
“Capisco...” disse Guisgard “... e mettiamo che io non accettassi?”
“Sa perchè io posso attraversare il cortile di questo penitenziario” avvicinandosi alla finestra il direttore “in mezzo alla peggior specie di criminali, senza che nessuno di quelli mi aggredisca?”
“Beh...” senza scomporsi il pilota “... immagino sia perchè ci sono guardie armate un po' ovunque che tengono sotto tiro quei criminali...”
“Questo è vero in parte, amico mio...” tornando a fissarlo il direttore “... in realtà è perchè io qui esercito il potere... ed il potere impone la paura su chi lo subisce...” sorrise ancora una volta “... ora sta a lei decidere cosa fare, signor Guisgard... io ho il potere di farle trascorrere un soggiorno molto confortevole qui con noi... oppure renderlo un vero Inferno...”
“Signor direttore...” replicò Guisgard “... io voglio solo scontare la mia pena, i miei cinque mesi e poi andarmene...”
“Signor Guisgard...” con tono garbato il direttore “... cinque mesi possono essere lunghi... in cinque mesi possono accadere tante cose...” aggiunse con un tono inequivocabile, per poi mostrare, sul pc che aveva sulla scrivania, la pubblicità di quel videogioco.
E Guisgard restò a fissare la donna di quella pubblicità e le sue promesse di felicità.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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