Cittadino di Camelot
Registrazione: 02-01-2009
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Tutto quel che dite è inoppugnabile, e mi fa molto piacere discutere con una persona di brillante intelletto, la quale mi fornisce una visione delle cose coerente e in linea con quella che è la nostra condizione umana ed esistenziale.
Quando dico che uccidere è il Male, sicuramente alludo all'imposizione violenta di una persona in grado di nuocere, contro una persona non in grado di difendersi. Oppure se l'attacco è portato in maniera ingiustificata, per puro piacere del sangue, o per ira, o per profitto.
L'esempio che mi fate voi penso possa invece essere catalogabile come "atto di guerra", o forse nemmeno come quello, nel caso degli attentati da parte dei kamikaze, ma quel che penso sia certo è che si tratta di una circostanza eccezionale che esula da un contesto standard. Come pure nel caso della pena di morte, lungi da me il difendere la vita umana a tutti i costi, io penso che chi nuoce alla vita di persone innocenti perda qualsiasi diritto e qualsiasi accezione che possa ricondurre alla sua "umanità".
Io penso che si possano riscontrare, persino in un mondo brutale e violento come il nostro, che tutto sembra tranne che ordinato da Leggi superiori, ma piuttosto dominato da un disordinato Caos, dei precetti morali e di comportamento condivisi e Giusti per tutti.
In fondo, pur con tutte le differenze, qualunque civiltà del mondo riconosce che l'assassinio è Male, così come lo è lo stupro, così come lo è la rapina, etc. In questo musulmani, ebrei, cristiani, buddisti, animisti, induisti, sono tutti concordi. Questo è l'Ideale di cui parlo io, qualcosa di inoppugnabile e incontestabile, qualcosa che è nel DNA di tutti gli uomini, e pertanto condiviso, al di là delle differenze di cultura e pelle.
C'è poi la casistica degli eventi contingenti e particolari, variante da nazione a nazione, da famiglia a famglia, da carattere a carattere. Per quelli deciderà la coscienza particolare di ognuno, e le leggi con cui gli uomini hanno scelto di regolarsi nelle varie regioni del mondo.
Sicuramente un assassinio non è accostabile a un'uccisione in guerra che non è accostabile a un'esecuzione su sedia elettrica, per quanto tutte e tre possano essere accomunate sotto l'etichetta "uccidere un uomo".
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Un Cavaliere è devoto al valore, il suo cuore conosce solo la virtù,
la sua spada difende i bisognosi, la sua forza sostiene i deboli,
le sue parole dicono solo verità, la sua ira si abbatte sui malvagi
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