Visualizza messaggio singolo
Vecchio 31-12-2013, 02.13.28   #262
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,904
Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
La Lamborghini, dopo la fuga dalla casa della diva, era parcheggiata davanti a quel bar di terz'ordine, con una vecchia insegna luminosa al neon e qualche luce ed addobbo natalizio che il vento faceva oscillare stancamente.
“Amico...” disse il barman, avvicinandosi al ragazzo seduto al bancone “... cosa ti servo?”
“Qualcosa di freddo...” rispose lui “... ma senza ghiaccio... detesto quando sciogliendosi mi annacqua ciò che sto bevendo...”
“Forse nel futuro” ridendo il barman mentre metteva del ghiaccio in un alto bicchiere “ci sarà un modo per rendere una bibita ghiacciata da sé, ma oggi devi contentarti di avere qualche cubetto di ghiaccio dentro... puoi sempre berla tutta d'un fiato, così farai prima che il ghiaccio si sciolga.” Riempendo poi il bicchiere.
“Davvero c'è gente che legge il futuro guardando sul fondo di un bicchiere?” Mormorò lui fissando ciò che gli aveva servito il barman.
“Certo.” Annuì divertito questi. “Mia nonna lo faceva sempre. Ma con l'olio d'oliva. Se vuoi puoi provarci anche tu... magari contando le bollicine.”
“Pensavo che voi barristi” fece lui buttando giù il contenuto del suo bicchiere “sapevate far scordare le cose brutte ai vostri clienti...”
“No, a quello ci pensano le cose che serviamo.” Replicò il barman. “Ma temo che per scordare le cose veramente brutte tu debba farti servire qualcosa di molto forte.”
“Porta a me qualcosa di forte.” Sedendosi un secondo cliente al bancone, proprio accanto all'altro. “Un doppio whisky senza ghiaccio...” rise “... non ho lo stomaco di ferro come il mio amico qui.”
“Cosa ci fai qui, Chen?” Fissandolo l'altro.
“Avevo sete.” Rispose Chen. “Ma non di cose ghiacciate come piacciono a te.”
“Già...”
“E tu?” Domandò Chen.
“Io cosa?”
“Cosa ci fai qui?” Chiese Chen. “Ti credevo in giro a scegliere il regalo per Adele.”
L'altro non rispose nulla, limitandosi a chiedere un altro bicchiere al barman.
“Già, ci avrai già pensato immagino.” Mormorò Chen. “Dopotutto i regali si fanno a Natale, non a Capodanno. Salute.” E sorseggiò il whisky servitogli dal barista.
“Dai, se sei qui è perchè ti ha chiamato lei...”
“In effetti temeva di trovarti ubriaco...” sorridendo Chen “... ma dubito tu possa sbronzarti con una bibita gelata ed analcolica.”
“Cosa vuoi?”
“Te l'ho detto... avevo sete.”
“Balle.”
“Tranquillizzati.” Sorseggiando ancora Chen. “Non sono qui per il tuo fascino.”
“Allora mi scuserai se vado via, no?”
“Quanta fretta.” Guardandolo Chen. “Prima almeno fammi compagnia. Non vorrai farmi bere da solo? Barman... portaci qualcosa di buono...” mettendo una banconota sul bancone “... qualcosa che tiri su di morale il mio amico... champagne... vogliamo brindare in anticipo al nuovo anno...”
E il barista servì loro una bottiglia di champagne francese.
I due, così, cominciarono a bere.
Ma senza farsi scorgere, Chen mise qualcosa nel bicchiere dell'altro.
Restarono a bere per circa mezz'ora.
Ad un certo punto Chen mostrò dei documenti al suo amico.
“Cosa sono?” Quasi brillo questi.
“E' una lettera di auguri per un veglione a sorpresa che abbiamo preparato per Adele.” Spiegò Chen. “Ci sono le dediche di tutti, manca solo la tua... mettila qui...” indicando il punto in cui firmare.
“Tutti chi?”
“I soliti.” passandogli una penna Chen. “Su, firma... Adele non saprà che non ne sapevi nulla, tranquillo...”
E l'altro firmò, quasi senza accorgersene.
Poi, quando cadde addormentato sul bancone, Chen si alzò, lo fissò con disprezzo ed uscì.
Poco dopo, all'improvviso, qualcuno lo svegliò bruscamente.
“Sveglia, amico.” E gli versarono dell'acqua sulla testa.
“Chi...” svegliandosi lui “... chi siete?”
“Amici.” Rispose uno di quei misteriosi uomini. “Lei è il signor Guisgard, immagino...”
“E se anche fosse?” Sbottò lui. “Chi siete voi?”
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Guisgard non è connesso