Eilonwy, così, cominciò a cantare dolcemente.
La sua voce sembrò accompagnare il Sole nascente, che iniziava a dissolvere le ombre della notte ormai svanita e a tingere la foresta e i monti lontani con un pallido e purpureo alone.
E proprio uno di quei riflessi parve posarsi ed attraversare lo sguardo del cavaliere.
Infatti egli sembrava sul punto di riprendere conoscenza.
E per un istante vide l'incantevole figura di Eilonwy, simile ad una ninfa, accanto a lui.
“Chi...” disse a fatica il cavaliere “... chi sei? Forse... forse un Angelo?” Ma la ferita, nonostante le cure di Eilonwy, aveva fatto perdere al paladino molto sangue.
Ed egli perse ancora una volta conoscenza.
Un attimo dopo, però, la ragazza cominciò ad udire voci lontani.
Voci inconfondibili che lei conosceva bene.
“Sei il solito insensibile!” Esclamò Coco.
“E tu la solita perditempo!” Replicò Aladiah.
“Vuoi capire che noi abitanti del Piccolo Popolo” spiegò seccata la fatina “di notte volteggiamo tra fiori ed alberi e quando giunge l'alba siamo stanchi!”
“Sciocchezze!” Sentenziò il Cherubino.
“E' inutile parlare con te!” Scuotendo la testa lei. “All'aurora i sogni volano via e siamo noi del Piccolo Popolo che li conduciamo via con le stelle!”
“Piuttosto” fece Aladiah, indicando Eilonwy poco più avanti insieme al cavaliere ferito “credo sia successo qualcosa. Quella ragazza non riesce a stare lontana dai guai!” E raggiunsero Eilonwy per capire cosa fosse successo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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