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Vecchio 16-12-2013, 18.38.28   #118
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Impartiti gli ordini ai suoi, Clio, accompagnata da due soldati, lasciò il luogo dell'attentato e raggiunse il centro della città, dove sorgeva, a poca distanza dal Palazzo Reale e dalla Cattedrale, il Palazzo dei Migliori, il luogo in cui si riuniva il Senato.
Era questo l'organo più potente dello stato, formato da vecchi aristocratici che fungevano da consiglieri del re.
Clio insieme ai suoi due soldati fu scortata all'interno di quel palazzo, fino a raggiungere una vasta e solenne aula semicircolare, fatta di marmi pregiati e mosaici di aureo splendore.
Al centro della sala, dove un tempo dominava la statua marmorea di una vittoria alata, simbolo del paganesimo, oggi si trovava una monumentale scultura, raffigurante un Angelo che brandiva una spada nella mano destra ed una Croce nella sinistra.
Era l'immagine di ciò che era avvenuto un secolo prima, quando cioè la casa reale si era convertita al Cristianesimo.
Tuttavia ad Afravalone dominava un'assoluta tolleranza religiosa, che permetteva liberamente ad ognuno di professare il proprio Credo.
Questo però aveva generato dislivelli sociali di tipo morale ed etico, oltre che religioso, in quanto, fra tante persone credenti, indipendentemente dalla Fede professata, coloro che si dichiaravano invece non credenti erano visti come individui quasi inferiori.
La luminosa Teocrazia Afravalonese, infatti, che poneva la Divinità al centro di tutto, motivando così da Essa l'esistenza stessa dell'intero Creato, mal concepiva uomini che invece si dichiaravano indifferenti a qualsiasi legame con il Divino.
E proprio davanti alla statua dell'Angelo, Clio salutò i membri del Senato.
“Capitano...” prendendo la parola il senatore Bool “... abbiamo saputo che i ribelli hanno colpito ancora. E stavolta non in qualche borgo sperduto o contro carovane di mercanti. Sono riusciti a giungere fin nel cuore della nostra città. Com'è stato possibile tutto ciò? Come hanno potuto agire così indisturbati, al punto da pianificare un attentato così devastante? Dov'erano i vostri uomini? Com'è possibile che nessuno si sia accorto di nulla?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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