Discussione: ricordi
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Vecchio 30-11-2013, 10.46.26   #1
{Uther
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{Uther è sulla buona strada
ricordi

Ho una proposta, si dice che bisogna guardare al passato per vivere il presente ed il futuro e cosa c'è di meglio dei ricordi? Dei nostri ricordi.. Che ne dite di fare una carrellata di nostri ricordi? E' anche un modo per conoscerci meglio..

Inizio io, con un ricordo d'amore.
All'epoca ero giovane ed inesperto, studiavo ingegneria in quel di Udine e dell'amore non mi interessava nulla. Conobbi per scherzo una ragazza, lei abitava lontano da me ed il nostro dialogo procedeva per lettere elettroniche. Ho vaghe immagini di quei giorni, fughe al primo internet point per stampare e leggere, con avidità, ogni singola riga, ogni singola parola. Ero emozionato, ero felice, snobbavo parenti ed amici per dedicarmi a scrivere a lei.
Mi parlava della sua vita, delle sue passioni, della sua famiglia, mi parlava di noi.
Aveva paura di vedermi, di far esplodere quel sogno che stavamo creando giorno dopo giorno.
Poi una mattina.. "Ciao, sono andata via di casa, stavo impazzendo.. ci vediamo?"
Inutile dire la mia risposta, era mattina presto.. Ricordo la doccia fatta in velocità, la barba fatta male e con molti tagli, un viaggio di due ore verso lei, un viaggio col cuore in gola, con lo stomaco che urlava, brontolava mentre dentro di me tutto andava a ritmo di tamburo.
Alla stazione lei era la, non potevo non riconoscerla. Bellissima, di bianco vestita.
Lei era la.
Mi ricordo la passeggiata per la Leonessa d’Italia, la voglia di stare assieme ed il prendersi per mano timidamente, sentire le sua piccola mano tremare dall’emozione, i suoi occhi color del cielo primaverile ed i capelli color del grano, mi ricordo il suo calore. E poi il viaggio di ritorno, il suo sguardo farsi triste mentre saliva in corriera, il far una corsa per darmi una lettera.. “Non sparire, non voglio che finisca, sei parte di me”.

E non fu che l’inizio.
Viaggio dopo viaggio, emozione dopo emozione..
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Andai nei boschi per vivere con saggezza.. succhiare tutto il midollo della vita, per sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto (H.D.Thoreau)
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