“Altafonte...” disse stupito Roberto a Clio “... Mirabole? Impossibile! Non posso crederlo! Ma da cosa lo deduci? A me sembrava solo un damerino e un Don Giovanni da strapazzo...” incredulo lui.
Poi Clio prese quel fagotto e insieme i due andarono da Diomede.
Questi era nel suo letto, ma già in buono stato.
Clio allora strinse fra le braccia suo fratello e i due piansero a lungo di felicità.
E piansero ancora quando lui impugnò la spada di loro padre.
“Se valgo almeno la metà di lui” mormorò Diomede “con questa spada riporterò la pace su Crysa...” guardò Clio “... fuggii dalla nostra isola dopo la rivolta degli ultimi... dopo varie peripezie giunsi qui a Sygma... avrei aiutato alcuni compagni qui contro i liberali, in cambio del loro sostegno... ma fummo scoperti ed arrestati... il resto lo sai... in prigione però mi arrivò una lettera... di un misterioso Cavaliere di Altafonte...”
“Ancora lui...” mormorò Roberto.
“Lo conoscete?” Chiese Diomede.
“Si, ma va avanti, ti prego...” fissandolo Roberto.
“Egli mi scriveva che appena libero dovevo recarmi a Capomazda...” riprese Diomede “... lì avrei trovato alleati... è strano... quell'uomo sembrava sapere della prossima fine della mia prigionia...” sorrise “... io però farò come mi ha detto... e da Capomazda salperò poi per Crysa... a riconquistarla... e se nostro padre è ancora vivo, come sento, lo libererò... tu verrai con me, vero, Clio?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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