Mentre Clio era su quella panchina, in balia di mille e più pensieri, udì giungere qualcuno.
“Ti stavo aspettando...” disse Roberto “... nel frattempo ho un po' girovagato fra l'androne e il cortile... ho udito alcuni militari conversare fra loro... domani Francesco de' Binardi sarà giustiziato... gli hai portato il disegno? Immagino come starà ora... impaurito e pronto ad elemosinare clemenza... si, quelli come lui hanno paura... infondo è questo che separa gli uomini comuni dai nobili... la paura ed il coraggio... loro credono che siano le rendite e i privilegi a distinguerci... ma si sbagliano... è il coraggio che noi abbiamo... coraggio di vivere, di lottare, di amare... si, il coraggio... mentre invece loro hanno solo paura... paura della loro condizione, dei loro limiti, della loro miseria... paura di vivere...”
In quel momento un militare si avvicinò ai due.
“Milady, il viceprocuratore chiede di voi.” Rivolgendosi a Clio. “Vuol farvi vedere una prigioniera... uno dei membri della banda di Mirabole.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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