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Vecchio 04-11-2013, 23.23.08   #1016
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Non avevo mai amato danzare, lo consideravo un noioso dovere più che uno svago.
Ma non con lui.. d'un tratto, ogni cosa era diversa, potevo essere me stessa, libera e sicura di risplendere in quei meravigliosi occhi scuri, così diversi dai miei.
Non ero mai riuscita a spiegare quella sensazione, quella pace che trovavo in sua presenza, ma anche quel vago senso di inquietudine, come se ci fosse un velo impalpabile tra noi.
Da quando ero giunta a Sygma, avevamo osato fin troppo: a Crysa eravamo molto più distanti.
Forse era anche per quello che adoravo ballare con lui, perché in tutto quel volteggiare eravamo così vicini.
E anche quel giorno fu così, il mondo divenne opaco e lontano, mentre i suoi occhi e il suo sorriso brillavano come stelle nel firmamento.
Ero felice, felice come non lo ero da tanto, come pensavo che non sarei mai più stata.
Sapevo che era soltanto un sogno, che alla fine della musica sarei tornata ad essere la cugina fasulla, la principessa esule, l'amica sincera.
Ma volevo vivere quell'attimo di paradiso con tutta l'intensità possibile.
Cullai dentro di me le emozioni che si susseguirono, l'una dopo l'altra.
Quasi non mi accorsi quando arrivammo alla vetrata, per me, potevamo anche essere al Palazzo Reale di Crysa, o a Londra, o in qualunque altro posto della terra.
Eravamo soli, nonostante la folla.
Io, lui e la penombra.
Percepii il suo respiro, provava ciò che sentivo io?
Era troppo, dovevamo andarcene da lì, era troppo pericoloso!
Eppure, non c'era altro posto in cui avrei voluto stare. Nessuno parlò, fatto assai strano, era difficile che io e lui non avessimo argomenti di cui discutere.
Ma non in quel momento. C'era qualcosa di più, qualcosa che avevamo finto entrambi di ignorare ogni singolo giorno, era come una presenza, potevo quasi sentirla nell'aria, intorno a noi.
Avevamo esagerato, fingerci cugini ci aveva dato una liberà che non ci saremmo mai potuti permettere su Crysa.
Restai con gli occhi nei suoi, per lunghi istanti.
Poi, il mondo svanì.
Sentii soltanto le sue labbra sulle mie, una fitta dolorosa e bellissima mi attraversò l'anima.
Fu troppo breve l'istante in cui dissi a me stessa che non potevo, non era giusto, nemmeno mi accorsi di lui, quasi non fosse mai esistito.
Ciò che esisteva erano le nostre labbra unite in un tutt'uno.
Sentii le sue braccia stringermi, cercai istintivamente il suo collo con le mie.
Non avevo mai provato nulla di simile. Non che avessi mai perso tempo ad immaginare come sarebbe stato un bacio, fantasticare non era utile, nella mia posizione.
Ma in quei momenti appassionati nulla aveva senso, nulla esisteva.
Mai avrei creduto di avere in dono una felicità tanto grande.
Una voce, una voce lontana giunse al mio orecchio, così come al suo.
Il re.. era arrivato il re!
Ci fermammo, respirando a fatica, abbassai dolorosamente le mani dal suo collo, lasciandole ricadere lungo i fianchi.
Alzai gli occhi: increduli, felici, appassionati, terrorizzati.
Non riuscii a proferire parola.
Quella voce sottile, che continuava a ripetermi quanto fosse sbagliato, si fece sempre più possente e chiara nella mia mente.
La detestai, non la ascoltai, nonostante la sua insistenza.
Avrei dovuto schiaffeggiarlo, ma i miei occhi tradivano quanto lo desiderassi.
Avrei dovuto dirgli che avevamo sbagliato, che lui era sposato, che non doveva capitare mai più, ma il mio sorriso era troppo luminoso.
Avrei dovuto dire che era stato un momento di debolezza, la musica, l'atmosfera, nulla di più, ma non gli avevo mai detto una bugia.
Avrei dovuto.. avrei dovuto dirgli che lo amavo, che non avrei mai amato altri, anche se quel bacio era tutto ciò che c'era per noi, ma non potevo nemmeno dire la verità.
"Dovremmo andare.." fu l'unica cosa che riuscii a sussurrare, con un filo di voce.
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