Velv fissò Elisabeth e poi abbozzò un leggero sorriso.
“No, non è questa...” disse scuotendo il capo “... ho buone speranze che possiate essere più convincente... descrivere le sensazioni dell'arte non è come scimmiottare rime e strofe poetiche... questo quadro non descrive casa vostra... qui non c'è l'atmosfera delle terre di Camelot... dovete convincere chi vi ascolta di sapere davvero cosa sia l'arte... davanti ad un'opera artistica non dovete descrivere ciò che vedete, ma ciò che sentite in quel momento...” guardò il quadro e poi di nuovo la donna “... concentratevi su un particolare, anche se insignificante... e da quello provate a raccontare ciò che sentite... le colline, i cipressi e tutto il resto presente in questo quadro è chiaro a tutti... voi dovete cercare di spiegare invece cosa vi fa sentire, al di là di ciò vi è dipinto... io non voglio sapere il colore delle colline o quello che da il Sole... io voglio sapere a cosa vi fa pensare questo quadro... avanti, riproviamo...” con tono fermo lui.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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