Osservai attentamente il palazzo reale, era una costruzione affascinante, che trasudava storia da ogni mattone, ogni decorazione.
Eppure, era così diverso da casa mia, pensai, ma nessun posto è come quello in cui si è nati e cresciuti, nessun posto è come quello a cui appartiene il nostro cuore.
E per un reale, questo vale mille volte di più.
Seguii in silenzio il ciambellano che ci condusse nelle cucine. Sorrisi, pensando che fosse un luogo insolito per un re. Ma ognuno aveva le sue passioni, e io sapevo bene quanto la vita di corte potesse far trascurare i propri interessi.
Quando fummo alla presenza del re, rimasi in silenzio, limitandomi ad inchinarmi insieme a Selenia e Roberto, lasciando che fosse lui a parlare.
Quando poi si rivolse a noi, mi inchinai rispettosamente.
"Vostra Maestà è fin troppo gentile.." dissi piano, alzando lo sguardo.
Evitai di dire il mio pensiero, ma sapevo bene quanto fossero vere le sue parole.
Avere sangue reale non era come nelle favole, la realtà era più complessa e meno poetica.
|