Elisabeth scese al pianterreno della locanda e trovò i suoi nuovi compagni di viaggio intenti a terminare la loro colazione.
Velv sorseggiava qualcosa di caldo, con lo sguardo fisso fuori dalla finestra, come se mille e più pensieri attraversassero la sua mente.
Ma poi, nel vedere Elisabeth, si alzò e fece cenno ai suoi compagni di affrettarsi.
Si appoggiò poi sulla tavola e aprì una mappa del territorio.
“Ho segnato” disse “le prigioni più importanti con delle X... le visiteremo tutte... se davvero hanno deciso di nascondersi in una di queste, noi li troveremo prima o poi...”
Poco dopo, finito di mangiare, il gruppo si mise in cammino.
Avevano quattro cavalli e in sella ad essi cominciarono la loro ricerca.
La prima prigione che raggiunsero fu quella detta di Baccano.
Si presentarono ai carcerieri e subito venne mostrato loro quel carcere.
Così, una ad una visitarono le celle, controllarono le liste dei detenuti e presero nota persino degli ultimi condannati a morte.
“Ce ne sono altri?” Chiese Velv al carceriere.
“In verità” rispose questi “è rimasto solo uno... si tratta di un vecchio pazzo che afferma di essere una sorta di profeta... credo sia un Francescano... o almeno un ex frate... volete vedere anche lui?”
“Si...” annuì Velv.
Il carceriere allora li condusse nei sotterranei, dove si trovava la cella del vecchio pazzo.
Fu aperto lo spioncino della porta e Velv chiese ad Elisabeth di guardare dentro.
Il prigioniero però non era nessuno dei tre fuggiaschi.
Era vecchio e vestito di stracci, dal volto scarno e il corpo denutrito.
“Salute a voi, signora...” mormorò fissando Elisabeth dalla sua cella “... siete reale o solo una visione? Solitamente le donne non giungono in questi inferni... o forse siete un Gin orientale che ho evocato con i miei esperimenti di alchimia?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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