"Già, non ha alcun senso... eppure, qualcuno ha messo lì quel fiore, per chissà quale motivo..." dissi piano, poi annuii alle parole di Roberto, eravamo d'impiccio, me ne rendevo perfettamente conto.
Così, raggiungemmo casa sua, e mi sedetti poco distante da lui, in giardino, osservandolo mentre si esercitava.
Raramente sbagliava un colpo, anche se io non perdevo occasione di farglielo notare, ricevendo un'occhiataccia in risposta.
Era come se il tempo si fosse fermato, e non pensai a niente se non ai bersagli che cadevano uno ad uno.
Citazione:
“Su...” ridendo poi lui “... cosa ne dici di esercitarti con un'arma vera?” Rivolgendosi a Clio. “Ti va di fare una gara? Semplice semplice, dai... metteremo quattro carte da gioco fra quei due rami stretti... l'asso di Picche, il fante di Quadri, il re di Fiori e la donna di Cuori... il primo che colpisce quest'ultima carta vince... ci stai? Prometto che sparerò dieci passi dietro di te e con una mano sull'occhio destro!” Sarcastico lui.
Ma proprio in quel momento giunse uno dei domestici.
Recava un biglietto da parte del viceprocuratore del re che lasciò nelle mani di Clio.
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Presi il biglietto tra le mani e ringraziai il domestico.
"Una gara eh.. perchè no.. mi sono esercitata molto da quando te ne sei andato, sai? Non che sia migliorata molto, ma.. tant'è... ci sto, prepara le carte.." ridendo a mia volta.
Rigirai il biglietto tra le mani "Possibile che non riesca a stare qualche ora tranquilla senza trovarmi quel Missari tra i piedi?" alzai gli occhi al cielo "..è una vera scocciatura.. vediamo un po' che cosa ha di tanto urgente da dirmi.." scuotendo la testa.
Mentre lo aprivo lanciai un'occhiata divertita a Roberto "..tu prepara tutto eh, io leggo questa missiva e arrivo..".
E iniziai a leggere.