Nei mondani salotti di Capomazda, dove l'alta nobiltà ama incontrarsi per intrattenersi nel lusso e nello sfarzo di una corte senza Tempo, ostentando il diritto di poter vivere in un mondo dai tratti romantici, romanzati e fiabeschi, è uso che bardi e cantastorie, per guadagnarsi la protezione ed il favore di qualcuno di quei grandi, cantino spesso di celebri eroi e cavalieri, ben conosciuti per le loro imprese da quell'aristocratico pubblico, suscitando divertimento e piacere nel loro uditorio.
E così, tale Ampirius, abile musico, rimatore e teatrante, un giorno cominciò il suo narrare.
Il nobile divo conosciuto come ser Guisgard, Primo Cavaliere e Amante Perfettissimo, era così certo e sicuro del suo fascino e della sua fama che quando giungeva in una nuova città era solito fare una curiosa ed audace scommessa con i suoi compagni.
Egli infatti scommetteva che qualsiasi persona fermata in strada fosse in grado di riconoscerlo.
E così, passeggiando con i suoi compagni, fermava ora uno, ora l'altra ed ogni volta veniva non solo riconosciuto, ma era poi costretto a fare doni o ad accettare un invito da parte della persona che aveva fermato per strada.
Ma una volta, il nostro celebre ed invincibile cavaliere, si trovò davanti ad una sua ammiratrice alquanto esigente.
“Perdonate, milady...” disse lui “... potete indicare a me ed ai miei compagni come raggiungere il duomo di questa città?” Voltandosi poi verso i suoi e far loro l'occhiolino, certo di essere subito riconosciuto dalla dama di turno.
“Si, cavaliere...” annuendo lei “... dovete risalire la via principale, dove troverete infine una piazza e poi...” lo fissò attentamente “... un momento... ma voi... oh, Cielo... siete sir Guisgard!” Esclamò.
“Eh, magari, milady...” sorridendo l'idolo di grandi e piccini “... se fossi davvero lui, allora avrei già conquistato tutte le dame di questa città, voi compresa.”
“No, no...” fece lei “... io ho letto tutti i vostri romanzi, sognato con tutti i vostri gdr, palpitato in ogni racconto sulla Margherita, scervellata con ogni vostro enigma... no, sono certa, siete sir Guisgard!”
Lui rise e si voltò a fissare i suoi compagni con aria soddisfatta.
“Ma ditemi, cavaliere...” aggiunse lei “... fate davvero tutto voi nelle vostre storie? Intendo... siete sempre voi sulla scena? Anche nelle scene più pericolose? O forse usate controfigure?”
“Assolutamente, milady.” Lesto lui. “Faccio tutto io.”
“E quando risolvete quegli enigmi così intricati?” Incalzò lei. “E' farina del vostro sacco o vi aiuta il copione?”
“Milady...” spiegò il nostro imbattibile spadaccino “... io nelle mie avventure racconto sempre e solo imprese vere.”
“Allora voglio mettervi alla prova...” sorridendo lei “... risolvete questo enigma ed io non avrò più alcun dubbio su di voi!”
E così, il nostro novello Lancillotto, accettò.
La dama allora prese a recitare il suo arcano:
“Serve per la difesa.
Si studia in architettura.
Può avere diversi colori.
Cambia secondo le stagioni.
Viene fatta con vari materiali.”
Naturalmente il nostro Primo Cavaliere risolse l'enigma e la sua ammiratrice non dubitò più del suo valore, invitandolo poi, conoscendo la sua passione per i dolci, ad assaggiarne alcuni fatti da lei.
E voi, dame e cavalieri di Camelot, sapete risolvere questo indovinello?