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Vecchio 01-10-2013, 23.15.55   #509
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
"Ah, capisco.. quant'è complicata questa tua città..." annuii "...mi sembra una buona idea andare a curiosare a Santa Felicita, almeno vedrò questo posto di cui tutti parlano..".
Arrossii leggermente alle sue parole sul duello "...certo che sono in pena per te... lo so che sei un asso con la pistola ma, beh.." distolsi lo sguardo, per evitare che Roberto mi leggesse nell'animo.
Era sempre stato abile, questo era innegabile, ma il mercante aveva talmente tanta rabbia, e non prometteva nulla di buono.

Sentii delle voci provenire dallo spiazzo dietro il roseto, mio fratello non era solo.
Mi avvicinai, incuriosita e lo trovai in compagnia di un ragazzo dal portamento elegante, riccamente vestito.
I mossi capelli d'ebano gli arrivavano quasi alle spalle, e negli occhi ambrati riluceva un'espressione vivace.
Stavano ridendo gaiamente, e mi chiesi il motivo di tanta allegria. Era raro che mio fratello si intrattenesse con qualcuno così allegramente, nonostante il suo comportamento disinvolto, faticava a fidarsi delle persone.
Nel vedermi arrivare, Diomede si girò verso di me, cercando di ricomporsi.
"Ah, sei arrivata.." disse, sorridendo.
"Hai compagnia.." assentii.
Lui si limitò ad annuire e a indicare l'altro ragazzo "...ti presento il conte Roberto Fiosari... Roberto, questa è la mia sorellina Clio...".
Il giovane alzò lo sguardo e il suo viso venne illuminato da un sorriso che non gli vidi mai più.
Mi avvicinai per porgergli la mano da baciare.
"Possibile che non possa passeggiare nella mia proprietà senza incontrarvi?" sorridendo a mia volta.
Lui si limitò a sorridere, e ad accostare la mia mano alle labbra.
"Vi siete già incontrati?" disse Diomede, guardando torvo Roberto per un momento.
Lui annuì e mi guardò intensamente. Da quando ero arrivata non aveva ancoa pronunciato una parola.
"Ma sì.. è il fesso che si è fatto soffiare il cervo sotto al naso, la settimana scorsa.. te l'avevo raccontato.." dissi, ridendo appena "..anche se me lo ricordavo più loquace..".
Lui si inchinò, come se gli avessi fatto un complimento.
Diomede parve più rilassato "..strano, Roberto ha un'ottima mira..".
"In realtà era tutto calcolato.." disse il Fiosari, ritovando la voce "...era una tattica per rivedervi, milady.." strizzando l'occhio.
Non potei fare a meno di sorridere "...ma davvero... e, ditemi.. dove speravate di rivedermi se nemmeno sapevate chi ero?".
Per un momento, mi fissò negli occhi, senza dire nulla "...beh, poco importa.. non solo vi ho rivista, ho perisno ballato con voi.." sussurrò quasi.
"Non per mia volontà, magra consolazione.." dissi, senza smettere di sorridere.
"Allora, alla prossima occasione dovremo rimediare.." disse, dolcemente.
"Non ci conterei tanto..." si intromise Diomede, guardando prima lui e poi me "...dovrai vedertela con me, conte.." disse, ridendo.
"Ma davvero?" rispose l'altro, intuendo il tono scherzoso "Cominciamo subito, allora..".
Diomede annuì "Roberto è abile con le armi da fuoco, gli ho chiesto di insegnarmi.. so che nostro padre non vuole.. ma.. il mondo sta cambiando, non possiamo combattere con le spade contro i cannoni...".
"Attento a ciò che dici.." dissi, fingendomi seria. Nostro padre era ossessionato dalla pace, non tollerava che si parlasse dell'ipotesi di una guerra.
"Allora, siete dei nostri, altezza?" mi chiese Roberto, con mia grande sorpresa.
Spalancai gli occhi, possibile che avesse capito com'ero? Ci conoscevamo appena.
Normalmente, se Diomede si allenava con qualche giovane rampollo io dovevo starmene lontana.
Guardai Roberto "...io detesto le armi da fuoco.. sono rozze e dozzinali.." risposi, come indispettita ma nascondendo un sorriso.
"Non ne sarei così sicuro.." disse Roberto.
"Lascia stare, con lei è una battaglia persa.. ma le armi le servono solo come divertimento.. non dovrà mai affrontare un duello.." disse Diomede, sapendo di farmi infuriare.
"Oppure temete di non esserne capace, milady? Voglio dire.. infondo, siete una fanciulla.." incalzò l'altro "..anche se differente da tutte quelle che ho conosciuto finora.." sussurrò, cambiando tono.
Scossi la testa "...e sia, quanto può essere difficile?" mi arresi, con un sorriso.


Da allora eravamo diventati inseparabili, quasi Roberto fosse veramente nostro cugino.
Lui ci aveva dimostrato quanto fosse capace, e Diomede lo aveva uguagliato in fretta, soltanto io non ero mai riuscita a migliorare.
Sorrisi, pensando a quanto mi arrabbiassi ogni volta che non colpivo il bersaglio, nel sentire le loro risate sommesse.
"Allora, ti serve un padrino eh.. a chi pensi di chiederlo? Fossi un uomo lo farei io, ma questo già lo sai... in ogni caso verrò con te quel giorno, non si discute.. anche solo per fare da testimone.. non me lo perderei per nulla al mondo..". E gli feci l'occhiolino.
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