Stanotte concludendo il mio ultimo giro d'ispezione per le strade di Camelot, sono stato accompagnato dal canto di un anonimo Bassanio che dedicava una serenata alla sua amata Porzia...
“Foglie di pesco, aghi di pino e petali di ciclamino
scendono, lenti e silenziosi, sulle odorose piante di betulla e di alloro del tuo balcone di pietra e torba.
Riposa lieta e serena sul tuo giaciglio, fatto di lavanda, di primule e di sospiri, sotto lo sguardo delle chiare nuvole di Mezzanotte.
Quando dai vetri della tua finestra che guarda a Mezzogiorno scorgerai l'eco di queste mie parole, non temere di ritrarti dai tuoi sogni confortanti, poiché chi ama come me sa trarre dai giorni la calda fiamma della vita da offrirti in pegno.
E mentre fuori sfila l'infinito silenzio della notte e imperversa il canto addormentato dell'austero Autunno, tu, Gioia mia, sogna invece un dilettoso primaverile mormorio, sogna che nel nostro giardino di camelie, di lavanda e di orchidee tu ti sei addormentata fra le mie braccia, al suono del mio respiro e dell'infinito battito del mio cuore...”
E su queste parole, Camelot, ti auguro una dolce notte...