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Vecchio 23-09-2013, 21.24.51   #366
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Fu come se mille lame mi trafiggessero il petto.
La Repubblica... La Repubblica... Crysa è caduta.. Mio padre... Cosa gli hanno fatto?
Solo l'abbraccio di Roberto mi tenne ancorata a terra.
Avrei voluto correre, urlare, sfogare la mia rabbia su un muro fino a far sanguinare le nocche.
Era finita.
Non sarei mai più tornata a casa mia, non esisteva più casa mia.
Restai stretta a lui per un tempo che mi parve comunque troppo breve, la sua presenza mi dava quel tanto di sicurezza che mi serviva per respirare.
Piansi calde lacrime, finché non ne ebbi più. Per la prima volta in vita mia, mi sentii fragile e indifesa.
Alzai lentamente lo sguardo, senza abbandonare quell'abbraccio. Tentai di parlare, ma non ci riuscii. Non dovevo più piangere, non potevo essere debole. Ero rimasta solo io, era una responsabilità troppo grande per una ragazza.
Cercai i pensare, ma i ricordi dei luoghi che avevo amato continuavano a susseguirsi nella mia mente.

"Clio.. Clio.." una voce si alzò tra il frastuono del cortile.
Mi voltai, cercandolo tra la folla, ma quando lo scorsi, era lontano di pochi metri.
"Sono qui.." gridai.
Allungò il passo e mi raggiunse, abbracciandomi forte.
"Cosa credevi, siciagurato? Che sarei partita senza salutarti?" dissi, sforzandomi di scherzare.
Restammo stretti in quell'abbraccio per lunghi istanti.
Lui si staccò e ma restò a guardarmi con le guance rigate dalle lacrime.
Gli porsi un fazzoletto, lui lo prese e mi guardò con aria divertita.
"Non dirlo in giro, eh.."
"Non sia mai che si sappia che il principe Diomede ha un cuore.." risi.
"Allora è vero.. te ne vai.."
"Non ho avuto scelta, sai che rimarrei..".
Lui mi strinse le spalle "..No.. sei un'incosciente.. hai già rischiato di morire una volta.. ha fatto bene a metterti in salvo.." Mi sfiorò la guancia con la mano "..sta' attenta ragazzina.. Abbi cura di te.. diventa donna.. vivi.. anche per me..".
"Diomede, maledizione, non dire così..".
Ma lui non mi ascoltò "..sappi.." cercando invano di trattenere le lacrime "..sappi che qualunque uomo mi presenterai non mi andrà bene.. non sarà mai abbastanza..".
Non riuscii più a trattenere le lacrime.
"Vuoi vedermi morire zitella?" scherzai.
"No, ragazzina.. fammi fare il fratello geloso, su.. voglio solo saperti felice.. lontano da questo inferno..".
"Non dire così, Diomede, questa è casa nostra..".
Lui annuii "Lo so.. per questo fa così male..".
D'un tratto, il suo sguardo si fece corrucciato.
"Ehi, ma quella è la mia spada.." indicando la spada di nostro padre.
"Già.." dissi, con aria di scuse "...non ancora, in realtà... Nostro padre non vuole che la trovino..".
Annuì "Trattamela bene.. mi raccomando.."
"Ci rivedremo.. in questa vita o nell'altra.." sussurrai.
Lui annui, e mi strinse nuovamente.
Eravamo stati inseparabili, fin da bambini, era come lasciare lì una parte di me.
"Abbi cura di Crysa.. e del nostro popolo.." sorrisi "..fatti onore.. fa' onore al nostro nome..".
Lui rise.
"Che c'è?" chiesi, accennando un sorriso.
"Spartana fino alla fine eh... la mia piccola amazzone..".
"Amazzoni a Sparta.. andiamo bene.." risi "..comunque, non lo so sai.. fanno tutte.." inizai a dire.
"Una brutta fine, si lo so.. " mi interruppe lui, ridendo "...ti tocca essere soltanto te stessa... impaziente, insopportabile, impertinente, irascibile..".
"Iniziano tutte per I?" lo interruppi io.
Dal fondo del cortile, qualcuno lo chiamò a gran voce.
"Devi andare.. e io anche.." dissi, con infinita tristezza.
Lui allargò le braccia "..beh, a me la bella morte, a te le buone nozze.. Sarebbe presuntuoso volere entrambi, non credi?".
Annuii, incapace di parlare.
Quante volte avevamo letto i miti sognando gli eroi di cui raccontavano.
Ci abbracciammo una terza volta, ma quando lo chiamarono di nuovo, ci allontanammo.
Non riuscivamo più a non pensare, a sdrammatizzare, era il momento più difficile di tutta la nostra vita, persino peggio di Castel Fiorito.
"Addio, Clio.." sussurrò, con voce spezzata "...ti voglio bene... te ne vorrò sempre..".
"Anch'io fratello mio.. Addio..." mormorai "..Addio..".


Una lacrima solitaria mi attraversò il viso.
Mi imposi di calmarmi.
"Voglio vederlo... " dissi, con la voce più ferma di quanto mi aspettassi "Voglio sapere perché non è rimasto su Crysa.. Io sono sul continente da tre giorni.. Quando sono partita la battaglia non aveva ancora avuto inizio.. Diomede era lì, pronto a respingere le truppe nemiche... Come ha fatto ad arrivare prima di me a Sygma, legarsi con dei nobili, ed essere arrestato? E poi, non si usano i processi in questa città? Se avesse disertato e fosse partito insieme a me di nascosto, allora sarebbe qui anche lui da tre giorni.. Mettiamo anche che l'abbiamo arrestato il giorno stesso.. Lo uccidono immediatamente? Se questo è essere liberali, me ne guarderò bene..." Guardai Roberto "..voglio vederlo.. Voglio sapere... Possibile che il palazzo sia caduto nel giro di qualche minuto? Avrei sentito gli spari dalla nave.." Guardai un punto lontano "..possibile che si possano cancellare mille anni di storia, in una manciata di ore?".
Presi un profondo respiro, e mi spostai di un passo.
Pulii con un fazzoletto la giacca di Roberto "..il tuo bel vestito.. Mi dispiace.." Cercando di sorridere.
"Non ho più una casa, né una terra, e nemmeno una famiglia.. ma non posso semplicemente dimenticare e andare avanti.. Se hanno arrestato Diomede in quattro e quattr'otto, nemmeno io sono al sicuro... Sarà rimasta una corte in Europa... Non posso dimenticare il nome che porto..".
Cercai di concentrarmi, cacciai le lacrime in fondo, dove nessuno le avrebbe viste. Il mio futuro non era impellente come problema, Diomede stava per essere giustiziato.
Mi asciugai il viso e tornai impassibile. Dovevo essere forte, come lo ero sempre stata.
"Allora dimmi, secondo te.. Perché propormi un patto?" chiesi "..Continuo a non capire cosa ci guadagni il viceprocuratore... Perchè sarebbe disposto a lasciarlo andare se le sue accuse sono così gravi.. ha detto che non gli importa se sia colpevole o innocente, vuole solo qualcuno sul patibolo, chiunque.. per soddisfare la folla.. per il bene dello stato.. " scossi la testa "...Che devo fare? Non posso prendere un uomo innocente e sostituirlo con Diomede solo perchè lui è mio fratello.. è un abominio..".
Mi strinsi nuovamente a lui, appoggiando la testa sulla sua spalle.
Non ero mai stata tanto fragile, dovevo riprendermi presto.
Alzai nuovamente il viso, guardando Roberto negli occhi "..verrai con me in quel castello? Devo almeno vederlo un'utima volta.." sussurrai.
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