Clio si era defilata ed osservava quasi in disparte il resto degli invitati.
Vi erano maschere e parodie di infiniti tipi.
L'umanità poteva assumere davvero tratti farseschi, persino grotteschi, quando ogni valore ed ideale abbandona i loro animi.
E così, come le immagini del gioco, il Mercante in Fiera, che i valletti avevano preparato per deliziare alcuni degli ospiti degli Accio, i volti degli ospiti divenivano simili a caricature, quasi scimmiottando quelle figure illustrate dalle carte.
Ad un tratto Roberto si avvicinò a lei.
“Ci è andata bene, dai...” disse sbuffando “... ci siamo sorbiti solo l'inizio di quella discussione pseudo religiosa... poi, a quanto pare, l'arrivo di quel cavaliere ha spento l'ardore di quei tipi...”
Ma proprio in quel momento arrivarono ad interromperli Selenia ed un altro degli invitati.
“Clio cara...” Selenia a Clio con un grosso sorriso di circostanza “... ma dov'eri finita? Lascia che ti presenti un uomo molto importate... che ha tanto insistito per conoscerti... il viceprocuratore del re, messer Simone Missani.”
“E' un onore per me...” sfiorandole piano la mano con la bocca Simone “... lady Selenia e suo marito il conte sono persone squisite, dunque conoscere la loro famiglia è sempre un piacere...” i suoi modi erano pacati ed educati, ma i suoi occhi erano invece ardenti, puntati in quelli di Clio, tradendo una strana luce che metteva a disagio la ragazza di Crysa.
“Clio è una di famiglia ormai.” Sorridendo Selenia.
Cominciò a suonare il primo valzer e già alcune coppie presero posto per il ballo.
“Ahimè, sono solo a questa festa” fece Simone “e temo che un uomo come me, ligio alla tranquillità ed al lavoro, finirà per risultare noioso a molte delle dame qui. Posso dunque chiedervi l'onore di questo ballo? Non negatemelo, vi prego... farete un'opera buona per un'anima in pena e solitaria...” mostrando un inchino col capo.
“Ma certo!” Esclamò Selenia. “Certo che la nostra Clio ballerà con voi!” E guardò la ragazza in attesa di un suo si.