Visualizza messaggio singolo
Vecchio 09-09-2013, 18.49.58   #106
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,904
Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Jacopo strinse forte a sé Talia.
Il giorno dopo il capitano e sua moglie furono convocati al Palazzo Reale per l'udienza.
Il re era fermo davanti al tavolo, osservando con attenzione i suoi cuochi che preparavano una crema al cioccolato.
Poi il capocuoco prese un vassoi piccolo d'argento con un cucchiaino e lo porse al sovrano.
Questi lo prese e assaggiò un po' di quella crema, per poi scuotere la testa.
“Continuate, continuate...” disse al capocuoco.
Questi annuì e riprese a girare quella crema.
In quel momento entrò un valletto, seguito da Jacopo e Talia.
“Il Capitano de' Gufoni e sua moglie, Vostra Maestà.” Fece il valletto, per poi ritirarsi con un inchino.
“Venite pure avanti, capitano...” con un cenno il re “... questo è il momento più delicato...” indicando il capocuoco che preparava la crema.
Quello allora di nuovo offrì al re il vassoio col cucchiaino ed il sovrano assaggiò ancora la crema.
“La panna montata.” Asciugandosi la bocca con un fazzoletto ricamato.
Il capocuoco allora cominciò a versare sulla crema al cioccolato alcuni cucchiai di panna.
“Bene.” Fissando quella scena il re.
Poi il capocuoco iniziò a mescolare il tutto.
“Tagliate, tagliate...” fece il re “... non mescolate...”
Il capocuoco annuì e seguì le indicazioni del sovrano.
“Così...” annuendo il re “... piano... un poco alla volta...” si voltò poi verso Jacopo e sua moglie.
“Maestà...” fece il capitano “... volevo l'onore di potervi presentare mia moglie... lady Talia...”
“Davvero deliziosa...” sorridendo il re “... siete un uomo fortunato... in tutti i sensi, capitano.”
Jacopo mostrò un cenno di assenso col capo.
“Abbiamo saputo” aggiunse il re “che non indugiaste a lasciare la vostra festa di matrimonio pur di accorrere in seguito alla faccenda di quel quadro...”
“Ho solo eseguito il mio dovere, Maestà.”
“Il proprio dovere” replicò il re “è spesso un privilegio che i sovrani ricevono dai loro sudditi. Ci rammenteremo della vostra lealtà.”
In quel momento entrò un servitore con un biglietto per il re.
Questi lo lesse e senza tradire emozioni fissò il servitore.
“Che entri.” Ordinò.
Un attimo dopo, accompagnato da un suo funzionario, entrò Simone.
Con un cenno del capo salutò Jacopo e poi con un inchino rese omaggio al re.
“La crema al cioccolato” tranquillamente questi “richiede la nostra presenza... e anche voi richiedete la nostra presenza, signor Missani... è così che vi chiamate, ci pare...”
“Si, Vostra Maestà.” Annuì Simone. “E se mi sono preso la libertà di importunare Vostra Maestà...”
“Importunare...” lo interruppe il re “... è la parola giusta...”
Il capocuoco porse ancora una volta il vassoio col cucchiaino ed il re assaggiò la crema.
“Poco morbida...” dopo averla assaggiata “... altra panna...” si voltò allora verso Simone “... parlate...”
“Maestà...” disse questi “... ho le prove che dietro la minaccia del furto del Verziere Fiesolano non si cela direttamente il Clero... ma altri uomini...”
“Uomini reali speriamo...” ridendo il re “... che si riescano a vedere, come noi ora guardiamo voi...”
Il capocuoco fece nuovamente assaggiare la crema al sovrano.
“Eccellente!” Compiaciuto questi. “Davvero deliziosa! L'ambasciatore veneziano stasera resterà umiliato!” Tornò a fissare Simone. “Dunque, continuate...”
“Maestà, ho preparato una documentazione chiara ed esaustiva che spiega e conferma le mie dichiarazioni. Ne ho fatto recapitare una copia ad ogni magistrato del regno, anche al capitano de' Gufoni, proprio in questo momento.”
Il re apparve finalmente inquieto.
“Cosa ne pensate voi, capitano?” Chiese a Jacopo.
“Leggerò al più presto la documentazione preparata dal vostro viceprocuratore e saprò dirvi.”
“Chiedo solo che non si perda troppo tempo, Maestà.” Preoccupato Simone.
Il re allora li congedò.
I tre così uscirono dal Palazzo Reale.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO

Ultima modifica di Guisgard : 10-09-2013 alle ore 00.55.24.
Guisgard non è connesso