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Vecchio 23-07-2013, 01.52.37   #1938
Talia
Cittadino di Camelot
 
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Entrai nel padiglione e mi guardai intorno, colpita da quel viavai e da tutta quella confusione.
Guisgard era al centro, disteso su un tavolo ed avvolto in alcune coperte... era pallido e privo di sensi...
mi accostai lentamente al tavolo, combattendo contro il terrore che stava cercando di impadronirsi di me...
eravamo giunti lì da soli...
eravamo lontani da casa e da qualsiasi ospedale come si deve...
eravamo in un’epoca nella quale per ferite del genere...
non finii quell’ultima frase: non potevo.
Lo avevo raggiunto, intanto, e dovetti appellarmi a tutta la mia forza di volontà per abbassare gli occhi sul suo volto...
non vedevo niente intorno a me, non sentivo niente...
e riuscivo a pensare solo che eravamo stati due incoscienti...
due folli... ma che cosa credevamo di poter fare, lì? Cosa credevamo di trovare?
Chiusi gli occhi, tentando di placare quei pensieri che, adesso, erano inutili...
Li tenni chiusi per lunghi momenti, poi li riaprii lentamente e, inspiegabilmente, mi sentii fredda e calcolatrice, analitica.
Sollevai una mano e la poggiai su di lui, sulle coperte sul suo petto, avvertendo il metallo della cotta di maglia che ancora indossava...
“Toglietegli questa roba di dosso...” dissi a coloro che mi erano più vicini, in tono piatto, ma senza guardarli “Deve poter respirare e non può farlo con tutto questo metallo... è pesante! E poi datemi dell’acqua, pulirò io la ferità...”
Mi rimboccai le maniche dell’abito, quindi, e mi lavai le mani con un catino che mi veniva porto...
ero nata nel ventesimo secolo, dannazione: dovevo saperla pulire, una ferita... dovevo!
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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