Così, appartatasi, Clio poté assistere a tutta la scena che seguì l'uscita del principe Ardena sul campo del Palio.
Uno squillo di tromba e la giostra cominciò.
I primi a competere furono ser Maganzano dell'Oca che sfidò proprio il principe.
I due contendenti raggiunsero i lati opposti dello spiazzo.
Impugnarono i loro spadoni di legno e al segnale dei Marescialli di Campo partirono al galoppo, caricando l'uno contro l'altro.
Calò il silenzio dalle tribune e si udì solo l'incedere poderoso dei sauri sospinti dagli speroni che i cavalieri affondavano nei loro fianchi.
E quando finalmente la loro corsa terminò con un vigoroso impatto, il rumore degli spadoni fu udito fin sulle platee più distanti.
L'esito della gara non fu subito chiaro, visto la gran quantità di polvere che i cavalli avevano sollevato.
Alla fine però, emersero due sagome.
Il principe ancora in groppa a Pestifero e il cavallo di Maganzano.
Questi però era a terra, nella polvere.
E ci fu il boato dei Panterini che salutarono festosi la vittoria del loro campione.
“Dannato Maganzano...” disse Guidaux vedendo quella scena “... dannato! Spero si sia rotto l'osso del collo, altrimenti sarò io stesso a spezzarglielo!”
Giacomo continuava invece a restare in silenzio.
Poco dopo sul campo scesero altri due cavalieri.
Uno di questi era Yrko e sfidava il campione dell'Istrice.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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