Insieme a Guisgard, seguii il barone dentro il padiglione della contrada della Pantera...
ero tesa, agitata: c’erano tante persone lì e, per quel che mi riguardava, mi sembrava impossibile che i fedeli del principe non riconoscessero la differenza in Guisgard...
ma forse il loro desiderio del suo ritorno era tale da colmare le lacune...
e comunque, pensavo, adesso eravamo lì e non c’era molto che potessi fare se non pregare di non venire smascherati e che il piano di Carlo funzionasse.
In silenzio seguii ciò che fu detto e mi irrigidii appena quando Guisgard fu tanto avventato da prendere la parola... e tuttavia fu molto bravo e l’uomo di fronte a lui gli credette... tacitamente tirai un sospiro di sollievo.
Poi di nuovo fummo condotti furi dal padiglione...
Qui, lentamente, mi guardai appena intorno... c’erano persone ovunque: nella piazza, sugli spalti... e mi chiesi se e come ne saremmo usciti mai.
E tuttavia la mia attenzione fu subito attratta da altro... un cavallo alto e fiero, scalpitante, vagamente agitato, che era stato portato e fermato proprio davanti a noi...
gli lanciai un’occhiata allarmata...
“Ti prego, dimmi che non hai intenzione di farlo davvero...” sussurrai pianissimo a Guisgard.
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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