Era trascorsa un'altra notte e ancora un nuovo sogno ne aveva turbato il suo scorrere.
Eilonwy, infatti, aveva di nuovo sognato quel misterioso cavaliere.
E anche stavolta la figura del sogno appariva in maniera enigmatica.
Con una tunica lacerata, la corazza arrugginita e il cavallo scarno.
Tentava di suonare un'ocarina, ma alcuni avvoltoi gli impedivano di farlo.
E anche in questo sogno, come negli altri, il suo volto era celato dall'elmo.
Ma la fanciulla restò poco a ripensare a quel sogno.
Infatti le servitrici erano giunte per aiutarla a prepararsi.
Era il giorno di apertura del Palio e sua zia l'avrebbe condotta a vedere la cerimonia.
Quando fu pronta, trovò nel cortile del palazzo la carrozza pronta per partire.
“Andiamo, damigella...” disse Lyos guardandola arrivare, senza nascondere una certa meraviglia.
Infatti Eilonwy indossava un bellissimo abito di un giallo pallido, con seta arabica bianca e celeste, intrecciata con ciniglia viola delle Fiandre.
Tra i capelli portava legata una spilla di onice e argento, mentre un pendaglio turchese, con un cammeo ad alveolo, scendeva dal suo delicato ed infantile collo.
“Vedo che siete più bella del solito, damigella...” sorridendole il cadetto “... rischierete di fare strage di cavalieri al Palio...” tradendo una vaga gelosia.
Poi la carrozza partì.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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