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Vecchio 27-06-2013, 09.17.10   #1637
Talia
Cittadino di Camelot
 
L'avatar di Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Entrai nella stanzetta e richiusi la porta.
Era piccola ma ordinata e pulita, la tinozza era al centro ed era piena di acqua limpida e fumante... mi avvicinai e vi immersi piano una mano, giocherellando con l’acqua... ero stupita: avevo avuto la buona sorte di viaggiare abbastanza, nella mia vita, ma mai avevo visto niente del genere...
Sorrisi, lievemente divertita.
Poi iniziai a prepararmi per il bagno.
Detestavo prendere la pioggia, bagnandomi per strada... mi faceva sempre venire un freddo tremendo quando accadeva, e mi metteva addosso una tale stanchezza...
quell’acqua invece era calda, piacevole, lievemente profumata...
mi lasciai sprofondare, quindi, appoggiai la testa sul bordo estremo e poi, lentamente, quasi senza accorgermene, chiusi gli occhi...

Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard Visualizza messaggio
Qualcuno bussò alla porta del tinello, destando Talia da quella visione.
“Tutto bene?” Chiese da fuori Guisgard. “Sei lì da un bel po'. L'acqua è abbastanza calda? Vuoi che ne faccia portare altra, Talia?”
Sobbalzai tanto violentemente, nell’udirlo uscendo all’improvviso da quella visione, che un po’ d’acqua debordò dalla tinozza e finì sul pavimento...
quel sogno...
Robert e Beatrice.
Sollevai lo sguardo verso la porta chiusa, oltre la quale si trovava Guisgard...
dovevo dirglielo, pensai...
ma subito abbandonai l’idea...
dirgli cosa?
Che facevo strani sogni ed avevo visioni?
Mi avrebbe presa per matta!
Eppure...
Fissavo la porta e, all’improvviso, mi accorsi di stare tremando... anche se non avrei potuto dire se tremavo per le conseguenze di quella visione o perché l’acqua in cui ero immersa stava ormai diventando fredda...
“Sto... sto bene!” mi costrinsi a dire, quindi, a voce alta perché potesse sentirmi da dietro la porta “Sto bene, ma... puoi aspettarmi un momento, per favore?”
Non sapevo perché lo aveva detto... o meglio, non sapevo perché l’idea di uscire da quella stanza da sola mi spaventava adesso...
Senza badare alle gambe che mi tremavano forte, dunque, un po’ per il freddo ed un po’ per l’agitazione, uscii dalla tinozza... mi asciugai in fretta e mi rivestii con la veste asciutta che avevo trovato nella cassapanca... poi andai verso la porta e la aprii.
E Guisgard era lì, vagamente stupito forse, in mezzo al corridoio.
E, per qualche ragione, vederlo mi fece sentire meglio...
“Grazie...” mormorai, in tono quasi di scusa “E’ che...” mi voltai ed osservai per un momento ancora la stanzetta con la tinozza, poi tornai a guardare lui “E’ che questo posto è un po’... non so... insolito, e... beh, non me la sentivo più di stare sola...”
Sorrisi appena, come a voler esorcizzare quell’agitazione che mi scuoteva, inspiegabilmente, da dentro...
“Andiamo, per favore...” soggiunsi “Andiamo in camera...”
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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