Oriana ascoltò in silenzio ogni parola di Clio.
E anche lei, come la ragazza, aveva gli occhi fissi sul ritratto del principe Ardena.
“Ho udito molte volte” disse finalmente la donna “la musica di quell'ocarina... ricordo persino quando fu la prima volta... eravamo nel giardino del Palazzo Reale... e lo vidi... era un giovane dai capelli scuri, la pelle chiara e gli occhi azzurri... e forse furono quegli occhi a colpirmi più di tutto... erano enigmatici, a tratti sognanti, ma anche malinconici... e nell'ascoltare quell'ocarina io quasi mi estraniai da tutto il resto... poi quella musica cessò di colpo e mi destati... lo trovai a fissarmi...” alzò gli occhi dal ritratto e guardò fuori, nel buio della notte “... forse aveva ragione Padre Roberto... forse stiamo rincorrendo un fantasma, un'illusione o forse soltanto una beffa...” scosse il capo “... forse dovremmo davvero arrenderci... oppure...” avvicinandosi alla finestra ed indicando qualcosa.
Fece allora cenno a Clio di guardare anch'ella dalla finestra ciò che lei stava indicando.
Era il Palazzo Reale di Fisyem che dominava sulla città mentre cominciava ad albeggiare.