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Vecchio 22-06-2013, 02.01.29   #1580
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Guisgard, a quelle parole di Talia, sorrise e per un lungo momento i suoi occhi furono in quelli di lei.
“Mi piace questa cosa del tuo balcone...” disse quasi in un sussurro.

Il cavaliere vide la principessa avviarsi verso le proprie stanze.
Il leggero abito bianco che indossava, si alzava quasi svolazzando ogni volta lei si muoveva, mentre i suoi piedi nudi poggiavano sul freddo marmo.
Lei però, ad un tratto, si voltò e lo sorprese a fissarla.
“Qualcuno pensa” disse lei con voce leggera, ma accennando un lievissimo sorriso “che non bisognerebbe guardare a lungo la sacerdotessa...”
Lui apparve stupito.
“La principessa” continuò lei, ricambiando lo sguardo di lui “è anche sacerdotessa, cavaliere... lo ignoravate forse? Ci sono riti e pratiche che solo lei può svolgere...” aggiunse con una voce che si fece più sfuggente, quasi solo appena accennata.
“Cosa...” mormorò lui “... cosa volete che faccia ora, mia signora?”
“Dovete vegliare sulla vostra regina, cavaliere...” restando a fissarlo lei “... è il vostro compito... sorvegliate questa porta... gli alloggi della sacerdotessa sono inviolabili e inaccessibili... ai nostri nemici...” e si ritirò nei suoi alloggi, lasciando il cavaliere a fissarla mentre svaniva dietro quelle austere porte.

“Ehi...” rivogendosi Guisgard a Talia “... tutto bene? Lo schienale davanti ha attutito il colpo...” massaggiandole un po' il ginocchio “... vedrai che tra un momento non sentirai più neanche questo lieve dolore...”
La brusca frenata aveva fatto svanire quella misteriosa visione che lei aveva visto fino ad un momento prima.
Guisgard allora si alzò e guardò prima fuori, poi verso il conducente.
“Cosa è successo?” Chiese.
“La corriera...” rispose il conducente.
“Non va?” Domandò il Taddeide.
Il conducente lo fissò e scosse il capo.
“Ho capito...” sbuffando il nipote di Robert de' Taddei “... è andata...”
Seguì allora il conducente che scese dalla corriera.
“No...” mormorò quello dopo aver controllato il motore “... non ripartirà... non senza un buon meccanico...”
“Cosa facciamo ora?” Fissandolo Guisgard.
“Possiamo fare ben poco...”
“Sta dicendo che resteremo qui?” Stupito Guisgard.
“Si, aspetteremo che passi qualcuno per essere rimorchiati e ritornare così a Sant'Agata di Gothia.”
“Ma noi dobbiamo proseguire il nostro viaggio!” Esclamò il Taddeide.
“Allora vi conviene prendere un altro mezzo.”
“E passano da qui altre corriere?” Chiese Guisgard.
“Ci sono altri mezzi di trasporto.” Disse il conducente. “Ma temo dobbiate raggiungere una stazione di servizio e aspettare che arrivi un mezzo per farvi proseguire.”
“Dista molto la più vicina?”
“A tre miglia” indicò il conducente “dovrebbe essercene una. In quella direzione.”
Guisgard sbuffò ancora.
Risalì poi sulla corrida, tornando da Talia.
“Pare che questa vecchia corriera non riesca più a proseguire il suo viaggio...” disse alla ragazza “... dobbiamo quindi proseguire a piedi e raggiungere la più vicina stazione di servizio, per aspettare l'arrivo di un nuovo mezzo. Come va il ginocchio? Riesci a camminare?”
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