Gem fissò Elisabeth con una vaga espressione di rimprovero.
“Quel che la mia compagna voleva dire” disse poi a Guidox “è che noi non ci siamo mai cimentati in questo genere di cose... la nostra arte è semplice... io poi sono anche un tantino stonato e detesto le ballate... per questo addolcisco i miei strimpellamenti con giochi di abilità, come lanciare in aria più palline contemporaneamente...”
“Tutti gli artisti” fece Guidox, zittendolo con un cenno della mano “sono al soldo di uno dei tanti regimi. Penseremo noi ad indicarvi cosa dire durante le vostre esibizioni. Del resto l'arte è fine a se stessa se non è rivolta ad un ideale più grande. Guardate come hanno fatto i chierici, infarcendo gli atti dei tribunali romani con quelle assurde Passioni dei loro Martiri, trasformando esemplari processi contro il fanatismo e la superstizione in monumenti di Pietà e di Sacrificio. Beh, noi faremo qualcosa di simile, dove voi metterete in scena spettacoli che denigreranno i Bianchi e i Blu.”
Ad un tratto entrò un funzionario e Guidox si mise a discorrere con lui su altre faccende.
Gem allora indietreggiò di qualche passo, tirando a sé Elisabeth.
“Cosa ti salta in mente?” Fissandola. “Ti sembra il caso di contrariare questo tipo? Non ha avuto scrupoli a mettersi contro la Chiesa, figurati se ne avrà nel farci rinchiudere o peggio. Io non sono un cantate e di certo le canzoni di rock moderno che canticchio sotto la doccia non possono piacere a questa gente. Ma dobbiamo essere accorti. Prendere tempo e intanto capire come poter ritornare nella nostra epoca.”
Gem, come i lettori avranno capito sin dal primo momento, non era un poeta e neanche uno che amava parlottare a vanvera.
Era un uomo pratico e spiccio, sempre attento a misurarsi con la realtà che lo circondava.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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