Guisgard fissò Talia.
“Ah...” disse “... davvero? Beh, in effetti mi sto chiedendo, anche insistentemente, cosa ci faccio qui, in questo strano viaggio, senza una meta apparente... con una bella ragazza...” facendole l'occhiolino “... quando invece si potrebbero impiegare molto meglio il tempo e le energie...” sorrise “... del resto, a quel che si dice, mio zio giunse a Chanty per inseguire un suo amore... io invece sono già in ottima compagnia e sinceramente non credo di poter trovare di meglio a Chanty o altrove...” si guardò attorno “... e devo dire che questo scenario mi ispira non poco... non so... immagino un bel casale... magari un agriturismo in un posto appartato... perchè no, tenuto da una giovane coppia... e noi che capitiamo lì all'improvviso, con la possibilità, essendo gli unici clienti, di scegliere la camera che più preferiamo... e la sera, davanti al fuoco del camino, i due sposini ci racconteranno la loro romantica storia, magari iniziata con una vigna piantata proprio dove ora sorge il loro casale... e ascoltandoli, quasi senza accorgercene, ci ritroveremmo mano nella mano...” la fissò “... ecco, questo è un tipo di avventura che non rifiuterei affatto...” la sua mano allora scivolò sulla panchina, fino a sfiorare quella di lei.
In quel momento si udì la corriera arrivare.
Guisgard si voltò a guardarla parcheggiare.
Era un mezzo abbastanza vecchio, sporco e pieno di ammaccature e graffi.
“I biglietti li fa lei?” Chiese al conducente.
“Si, certo.”
“Dov'è diretta?” Domandò poi Guisgard.
“Dipende.”
“Da cosa?”
“Dall'ultimo passeggero che scenderà.” Rispose il conducente.
“Siamo diretti a Sygma.” Fece Guisgard. “E' diretta lì la corriera, vero?”
“Se si vuole davvero raggiungere un luogo” disse il conducente “allora prima o poi si arriverà.”
Guisgard allora prese Talia per mano e insieme salirono sulla corriera che pochi minuti dopo ripartì.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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