Gem fissò Elisabeth.
“Sei troppo idealista...” disse poi sorridendole “... e un po' ti invidio... come ti dissi, io non sono uno di voi... una sorta di gratitudine lega me e Liam... tuttavia non credo che questi uomini intendano l'uguaglianza come la concepite voi Massoni... voglio dire... la storia è piena di ventate di uguaglianze che poi in realtà portano solo drammi e ingiustizie... la democratica Atene, con la scusa del voler imporre la libertà, invadeva le libere città greche per assoggettarle... i Giacobini proclamavano libertà, uguaglianza e fratellanza, eppure fecero saltare innumerevoli teste, perlopiù di innocenti, per la loro rivoluzione, senza dimenticare i movimenti che da essa sono sorti e che ancora oggi opprimono milioni di individui... sarà una mia impressione, ma di uguaglianza qui ne vedo poca... sono stato in Cina anni fa, ospite, diciamo così, della loro polizia... e devo dire che il rosso visto laggiù mi ricorda molto quello che sventolano questi uomini...”
Ma proprio in quel momento Elisabeth si accorse di qualcosa.
Una statua in mezzo al cortile del palazzo e ben visibile dall'androne.
E sul piedistallo vi era impressa una dedica:
“A Robert che brevemente visse in questo regno e che per sempre vivrà nel mio cuore.
Lady Beatrice”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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