La principessa era accanto alla vasca di marmo bianco, accarezzando con una mano l'acqua calda che le servitrici avevano appena versato con anfore di porcellana, diffondendo poi in essa aromi ed essenze di pregiati fiori.
Sfiorava quell'acqua ma non riusciva a togliersi dalla mente lo sguardo di quel cavaliere.
Nella stanza ormai si era diffuso un alone di vapore ed i suoi abiti divenivano man mano più trasparenti.
Fu allora sul punto di sfilarseli ed entrare nella vasca, quando notò un'immagine sbiadita riflessa sullo specchio appannato.
Si voltò di scatto e lo guardò.
Lui era immobile davanti a lei a fissarla.
Lei era quasi nuda e così indifesa davanti a quello sguardo.
“Non vi ho fatto convocare...” disse lei, portandosi un braccio sui seni che il trasparente ed umido velo ormai non celava quasi più “... e di sicuro non nei miei bagni... uscite!”
Ma lui restò immobile a fissarla.
“Togliti quei veli...” sussurrò piano.
Lei restò stupita, sorpresa, incredula.
Ma poi, senza sapere perchè, si sfilò piano quei veli, che in un attimo scivolarono lungo le sue gambe, fino ai suoi piedi nudi.
Lui allora si chinò sulle poche candele profumate che illuminavano quella stanza e le spense una ad una...
“Si...” disse Guisgard, destando Talia da quella misteriosa visione “... si, sta già cambiando... tra un po' saremo a Sygma... del resto l'alta velocità collega benissimo Capomazda con la sua terra natia... sinceramente non so come arriveremo a Chanty... in verità non sono neanche convinto che esista davvero... a fare cosa poi? A correre dietro alle avventure amorose di mio zio? Mah...” e guardava fuori dal finestrino il paesaggio mutare sempre più.
Ad un tratto però il treno cominciò a rallentare improvvisamente.