“Adoro la casa piena di gente.” Disse Oriana a Clio. “Amo la compagnia e le persone che mi mettono allegria.” Sorrise. “I vostri amici non sono ancora scesi... venite, mi farete compagnia mentre i servi preparano il pranzo...” e la condusse in una grande sala, arredata col gusto del tempo, in un chiaro e deciso stile rinascimentale.
Ma appena entrata nella sala, Clio notò subito qualcosa.
Un grande ritratto ad una delle pareti.
Era un ritratto fatto con un lapis, uno schizzo e ritraeva un giovane uomo.
Ma ciò che colpì la ragazza furono gli occhi di quell'uomo.
Erano gli stessi occhi azzurri che lei vide quella sera al Palazzo dei Taddei.
Quelli del misterioso fantasma nascosto nella penombra.