“Niente affatto.” Disse Daiz ad Altea. “E per almeno due buone ragioni... la prima è che non voglio la polizia fra i piedi in questa mia indagine... la seconda poi è che i poliziotti hanno di meglio che finire sbudellati da questi misteriosi individui... già, sbudellati... guarda bene quelle sagome... si vede che sono armati... e di tutto punto...” scese silenziosamente dall'auto “... ora seguimi... cercheremo di capire cosa cercano attorno a questo palazzo... abbiamo il vantaggio di poterli vedere, mentre loro non possono vedere noi col buio...”
Così Daiz, fatto cenno ad Altea di seguirlo, andò dietro a quelle ombre.
Quelle giunsero davanti ad un muro di cinta e si fermarono.
“Capo...” parlando uno di loro ad una ricetrasmettente “... siamo attorno al perimetro Nord del palazzo... attendiamo ulteriori ordini per agire...”
“Bene.” Rispose la voce dall'altra parte. “Sono stato ieri all'Università Cattolica ed il prof Asevol, sotto ipnosi, mi ha rivelato che il Codex Nolhiano è in mano ai Taddei... non possiamo perdere altro tempo... la Vedova Nera e la Tarantola Lupo sono giorni che non fanno sapere loro notizie... sembrano essere spariti mentre studiavano la chiesa scoperta a Sant'Agata di Gothia... quindi entrate nel palazzo e cercate il libro.”
“Ricevuto, capo.”
Lanciarono allora alcune funi sul muro, che si impigliarono e le utilizzarono per issarsi oltre il perimetro esterno del palazzo.
“Hai sentito?” Voltandosi Daiz verso Altea. “Devono essere una banda di criminali... e il loro capo alla radio parlava del professor Asevol e del Codex Nolhiano...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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