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Vecchio 11-06-2013, 14.09.20   #1453
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Tirai un sospiro di sollievo quando, finalmente, l'uomo decise di farci entrare.
Ringraziai di cuore lui e la moglie per l'ospitalità, e raggiunsi con riluttanza la stanza che ci avevano riservato.
Sapevo che era inevitabile, ma l'idea di restare sola con Solder mi irritava non poco.
Mi buttai sul letto, sfinita, e lo stesso fece la mia simpatica collega.
Sorrisi alle sue parole, per quanto sia il fatto che mi desse del tu, che il chiamarmi ragazzina mi innervosivano immensamente.
Ma sentila.. La grande donna!
Tuttavia, non risposi, non volevo dar peso a quelle velate minacce.
Del resto, pensai, nessuno sarebbe venuto a cercarmi comunque, esattamente come non sarebbe venuto nessuno per lei.
Restai sveglia a lungo, nonostante la stanchezza, ed osservavo di tanto in tanto Solder che dormiva.
Sembrava così innocua e tranquilla.
Eppure, sapevo che non era affatto così.
Dopo molto tempo, infine, caddi in un sonno profondo e agitato, fatto di sogni e ricordi che si mescolavano senza alcun senso.

"Cosa ci fai qui?" Tally mi guardò, accigliata.
"Sono le tre del mattino, Clio.. accidenti..".
"Scusa.." risposi atona, senza voltarmi verso di lei.
Prima di ribattere nuovamente mi osservò, seduta su quei gradini, lo sguardo perso nel vuoto, le braccia appoggiate alle ginocchia e una bottiglia tra le mani.
E allora il suo sguardo accigliato si riempì di preoccupazione.
Non mi aveva mai vista in quello stato.
"Ehi, tesoro.. che è successo?" disse dolcemente, sedendomi accanto.
Alla debole luce della luna poteva ora vedere distintamente il mio viso rigato dal pianto, lo sguardo privo di luce.
Bevvi un sorso di birra, e scossi la testa.
Sapevo che se avessi detto una sola parola, sarei scoppiata a piangere.
Non era da me, ero sempre stata quella forte e decisa, quella situazione mi aveva prosciugato.
"L'ho baciato.." dissi con un filo di voce.
"Chi?" disse Tally, senza pensare.
"Lucio.. chi!" sbottai, fissando negli occhi la mia amica per la prima volta.
"Oh… presumo non sia andata bene.. mi dispiace, cara…" disse, piano "Ehi, vieni qui.. su..".
Mi abbracciò, e nel dolce calore del suo affetto finii le lacrime che mi erano rimaste.
"L'ho perso, Tally.." dissi poi, divincolandomi gentilmente "...Devi vedere come mi ha guardata.. dovevi sentire il tono della sua voce..".
Scagliai la bottiglia ormai vuota nel giardino lontano, in un impeto d'ira.
"Sono un'idiota!" sussurrai.
"Sapevi che prima o poi sarebbe successo.. cosa volevi fare, vivere in quel modo tutta la vita?" disse dolcemente, la mia amica "Almeno adesso sei libera..".
Anuii. "Già, distrutta ma libera…" cercai di sorridere "Mi riprenderò.. scusa.. non avresti mai dovuto farmi vedere in queste condizioni...".
"Non dirlo neanche per sherzo..".


Mi svegliai di scatto.
Restai a fissare il soffitto per molto tempo.
Ma con tutte le cose belle che potevo sognare, dannazione..
Mi alzai controvoglia, respirando piano.
Osservai Solder addormentata e mi sfuggì un sorriso.
Un inebriante prfumo di pane giungeva dalla cucina.
Scesi in fretta di sotto, e sorrisi alla donna che ci aveva preparato tante leccornie.
"Salute a voi.. siete davvero un angelo.. avete preparato tutto questo per noi?" Dissi sorridendo.
"Vi ringrazio, di cuore.. davvero.. per tutto..".
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