“Penso” disse Guisgard a Talia “che abbia la forma di un grosso libro, di quelli che si vedono nelle biblioteche dei monasteri. Almeno così lo immagino. Credo sia anche molto vecchio... così sembrava essere dalle parole di Frate Nicola... quindi così lo immagino quel libro...”
Ma mentre cercava fra quel caos, Talia si accorse di qualcosa.
Vi era un piccolo mobiletto di legno, poggiato su dei mattoni.
Due mattoni erano posti sotto i tre spigoli del mobiletto.
Solo uno era sfornito di sostegno.
Ma era ancora visibile il segno tra la polvere.
Qualcuno aveva tolto quel sostegno da sotto il mobiletto, lasciando però la sagoma nella polvere.
Qualcosa di alto come due mattoni sovrapposti.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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