“Si, ha ragione...” disse Guisgard a Talia “... sembra più un vecchio film, di quelli in bianco e nero... quelli degli anni'30, con Clark Gable, Gary Cooper o Alan Ladd nei panni di aviatori e piloti senza paura, in avventure d'altri tempi con piglio epico e romantico... si, decisamente...” sorridendo appena e guardandosi intorno “... si, mi piacciono i vecchi film...” annuendo “... li trovo sofisticati e sognanti, con quel loro doppiaggio soffuso e gli intensi primi piani... ai divi di un tempo bastava la faccia per riempire un'intera scena... una posa, un'espressione... e poi il mondo, in quei film, era più grande e sconosciuto... i cattivi erano ovunque... Nazisti in Europa, Comunisti ad Est, Giapponesi nel Pacifico... e le donne erano tutte fatali e bellissime...” sorseggiò dal suo bicchiere “... lei un po' mi ricorda una diva di quei film...” fissando poi Talia “... si... una Grace Kelly o una Olivia de Havilland... o forse...” guardandola con attenzione “... forse c'è un'altra attrice che mi fa venire in mente lei... si, decisamente... lei mi ricorda molto...”
“Turisti...” all'improvviso una voce “... siete tutti uguali...” era un vecchio magro e dallo sguardo vispo.
“Siamo così prevedibili?” Fissandolo Guisgard. “Ammesso che siamo davvero turisti.”
“Lo siete, lo siete...” annuì il vecchio “... vi riconoscerei anche ad occhi chiusi... una birra!” Ordinò al banco.
“Immagino lei sia il signor Flint...” fece Guisgard.
“Immaginate giusto.”
“Beh, lo riconosco...” finendo il suo bicchiere Guisgard “... siete stato voi a venire da noi...”
“Siete le uniche facce nuove qui.”
“Pensavo che un aeroporto pullulasse di gente nuova.”
“Non qui.” Scuotendo il capo Flint. “Non ai piedi del Taburn...”
“E' così carente la vostra ospitalità quassù?” Sarcastico Guisgard. “O è solo colpa dei pregiudizi della gente?”
“Sono terre di confine e poco sicure.” Sbottò il vecchio. “E per qualcuno è sconcertante non vedersi accettare la propria carta di credito.”
“Pensavo invece che fosse inquietante arrivare qui con contanti dietro...”
“Mille Taddei subito.” Sentenziò il vecchio. “Il doppio al vostro ritorno.”
“Ci credo che vi ritrovate poi senza visitatori da queste parti...” sorridendo Guisgard “... avete uno strano modo di fare affari qui.”
“Volete un aereo, no?”
“L'idea era quella.”
“Bene...” annuì Flint “... sono tremila Taddei... mille ora, il resto dopo.”
“Beh, non mi da molte possibilità di contrattare...”
“Niente chiacchiere.”
“Però si è tradito, amico mio...”
“Io?” Incuriosito Flint.
“Si...” annuì Guisgard “... ha detto che qui non arriva mai nessuno... quindi se ora non accetto le sue condizioni, lei perde l'unica possibilità che ha di noleggiare uno dei suoi aerei...”
“E voi di salire sul Taburn in volo.”
“Magari siamo davvero turisti...” mormorò Guisgard “... quindi volare sul Taburn o sul monte Fuji non ci cambia più di tanto la vita... lei invece perde l'occasione di noleggiare finalmente uno dei suoi aerei, amico mio...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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